Una Johannes-Passion intensa e originale offerta dall’Ensemble Pygmalion

classica

Pagine trascurate, nuova musica e classici del repertorio cameristico eseguiti ad altissimo livello fanno del West Cork Chamber Music Festival una data importante nel calendario dell'estate musicale europea.

Silvano Sylvano è una prima assoluta e allo stesso tempo non lo è, perché di un work in progress non può darsi una prima assoluta. Ma anche perché i "fogli" musicali che lo costituiscono sono spesso frammenti di quanto Bussottti ha scritto in cinqunant'anni, che ricompaiono qui pressoché immutati o in nuova forma.

Sulle colline di Fiesole il festival "jazz" ECM diretto da Stefano Bollani: una foto di gruppo del raffinato e contemporaneo catalogo dell'etichetta di Manfred Eicher, che sta per conmpiere 40 anni

A quasi cinquant'anni dalla prima esecuzione, la Maria Golovin di Gian Carlo Menotti rivela aspetti insospettabilmente moderni, per l'acuta e sensibile narrazione dell'amore d'un cieco per una donna, condotta con pudore e discrezione, senza sentimentalismo e effetti melodrammatici.

L'enfant terrible Calixto Bieito colpisce ancora: a Stoccarda mette in scena una "Fanciulla del West" estrema e coerente, che gioca con l'immaginario cinematografico. La sua radicale lettura, fra volgarità e violenza, spacca il pubblico, diviso fra accesi entusiasmi e rumorosi dissensi. Nella debole compagine vocale, si distingue soltanto Tito You grazie alla sua ottima prova come Jack Rance.

Elementi architettonici, una grande struttura metallica geometrizzante, una libreria con enormi volumi, domina la scena, a fronte di una corona stilizzata: allestimento raffinato e austero di Denis Krief, Vibrante e salda la resa musicale della conduzione di Daniel Oren, buona e affiatata la compagnia di canto, con un Leo Nucci protagonista.

Mirabile prova del soprano cinese Hui He, nel ruolo del titolo, con l'incisiva direzione del solito Oren nell''atteso nuovo allestimento di Aida dell'Arena di Verona, del dopo Zeffirelli. La regia affidata al regista tv Giampiero Solari, non delude le aspettative del pubblico per la sovrabbondanza di elementi coloristici, spettacolari e luminosi.

Buon esito di "Candide" alla Scala con la regia di robert Carsen e un grande Labert Wilson

Un allestimento che incuriosisce e diverte, sebbene apparentemente stravolga Rossini e il suo Signor Bruschino: in realtà legge con malizia e ironia tra le righe d'un testo che è un nonsense totale, ma che è anche pieno di velati accenni all'erotismo e alla crudelta.

Trionfale accoglienza al settantesimo Maggio Musicale Fiorentino per prologo e prima giornata del Ring, Oro del Reno e Valchiria, con Zubin Mehta sul podio e la messinscena del collettivo teatrale catalano della Fura dels Baus, tra Guerre Stellari e teatro tecnologico. Spicca nel cast il Wotan tormentato di Juha Uusitalo

Dopo quasi 140 anni arriva sulla scena del Nationaltheater di Mannheim il schilleriano "Fiesque" di Edoard Lalo in un brutto allestimento di Jens-Daniel Herzog. Una complessivamente buona compagnia di canto è mal servita da una direzione fragorosa e priva di qualsiasi finezza. Ottima la prova del coro. Molte contestazioni dal pubblico soprattutto al regista e al tenore Francesco Petrozzi.

Pietra di diaspro - definita dall'autore opera-video o anche immenso oratorio astratto - è andata in scena in prima assoluta a Roma e sarà ripresa nei prossimi giorni al festival di Ravenna , sempre nell'allestimento dell'Opera di Roma.

Marcello Alvarez ha dato forfait all'ultimo momento. E' stato rimpiazzato dall'americano Evan Bowers che fa fatto quello che ha potuto. Trionfa Ludovic Tézier nei panni di un travolgentge Renato. Bravissima pure Camilla Tilling. Incompresibili le scelte del regista belga Gilbert Deflo. Non sempre impeccabile è apparsa la direzione di Semyon Bychkov che è però riuscito a tirar fuori bei momenti all'orchestra.

Michael Nyman e la sua band inaugurano i barocchi Giardini de La Venaria Reale, restaurati e riaperti al pubblico

Arena di Verona gremita decreta un grande successo di pubblico per il nuovo lavoro di Riccardo Cocciante. Grande spettacolarità con proiezioni tridimensionali. Un'opera giocata musicalmente su prevedibili formule melodiche, ripetute all'infinito. Compagnia di canto di giovanissimi, molto carica e motivata.

Per celebrare i quattrocento anni dell'"Orfeo" di Monteverdi la rassegna "Le Feste di Apollo" ha offerto una serie di appuntamenti – concerti e convegno – dedicati alla figura del mitico cantore, chiusa dall'esecuzione dell'"Orfeo ed Euridice" di Gluck, che ha visto impegnati I Barocchisti e il Coro della Radio Svizzera Italiana, guidati da Diego Fasolis al Teatro Farnese di Parma. Una esecuzione intensa, che ha raccolto gli applausi del pubblico

Il genio polivalente di Robert Lepage ha firmato il nuovo, bellissimo Rake's Progress dell'Opera di Lione, una produzione a più mani con i teatri di Bruxelles, San Francisco, Londra e Madrid.

Alle origini del melodramma con la Dafne di Marco da Gagliano: qualche dissenso ma un complessivo successo finale al settantesimo Maggio Musicale Fiorentino per la rilettura registica di Davide Livermore, consenso senza riserve per la conduzione musicale di Gabriel Garrido

L'ultimo nuovo allestimento della stagione della Staatsoper di Vienna è un Boris Godunow inedito, costruito combinando due versioni dell'opera. È una produzione di ampio respiro, a volte monotona, a causa di una regia statica e poco differenziata. Il Boris di Furlanetto è costruito più sul belcanto più che sulla drammaticità. Ottimi alcuni degli interpreti secondari.

Va in scena il Simone Boccanegra all'Opéra Bastille di Parigi sotto la bacchetta di James Conlon. Moltissimi i pregi di questa produzione, una delle ultime dell'era di Gérard Mortier. Sicuramente, il principale asso nella manica è quello del cast, in cui spicca il russo Dmitri Hvorostovsky nei panni dell'eroe eponimo. Bravi pure Stefano Secco, Olga Guryakova e Franck Ferrari.

Gli interpreti e l'Accademia di Santa Cecilia, hanno voluto dedicare alla memoria di Leonard Bernstein - che fu a lungo direttore onoroario dell'orchestra romana - l'esecuzione di uno dei suoi primi successi a Broadway, la musical comedy "Wonderful Town": sono state due orette di musica brillante e ricca di idee, che non lascia però la stessa impressione di Candide e West Side Story.

Con quasi dieci minuti di applausi, il pubblico festeggia il debutto del nuovo "Simon Boccanegra" all'Oper Frankfurt. Il direttore Paolo Carignani porta al successo una compagnia di canto, su cui domina il Simnone di Željko Lucic. Molto efficaci la lettura asciutta del regista Christof Loy e la bella scena di Johannes Leiacker, che evoca ambienti marittimi.

La seconda produzione operistica del Festival di Schwetzingen 2007 è dedicata al mito di Hassan el Sabath, il Vecchio delle montagne. Bernhard Lang compone una partitura ed un libretto che nella complessa frammentarietà ipertestuale restituisce le mille facce del mito. Convincono sia la realizzazione scenica di Delnon che quella musicale grazie alle ottime prestazioni dei solisti vocali e del complesso della Radio-Sinfonieorchester Stuttgart.

Boulez e Chéreau tornano a lavorare assieme a 30 anni di distanza dal leggendario Ring di Bayreuth. Lo fanno con un'opera ostica e di rara esecuzione, ma mostrando come precisione e varietà siano le chiavi per avvincere. Immenso successo di critica e pubblico.

Ha convinto tutti il nuovo Orfeo ed Euridice del Met, messo in scena e coreografato da Mark Morris.

C'è modo e modo di "reinventare" un balletto perduto, operazione in sé discutibile ma molto praticata, anche in Russia. La Compagnia del Bol'šoj ospite di Milano lo dimostra: tre atti di noia pedante, ancorchè con danzatori meravigliosi, per La fille du Pharaon di Lacotte; due atti di brio , invenzione coreografica, dotte citazioni per Il Limpido ruscello, il balletto che fece imbestialire Stalin nel 1935 e che Alexej Ratmanskij ha resuscitato.

Il Festival di Cremona Claudio Monteverdi ha inaugurato il cartellone 2007 con l'Orfeo. Molte le attese per il nuovo allestimento del Ponchielli. L'unico, in Italia, in questo anno di celebrazioni.

A Gelsenkirchen debutta la raffinata opera da camera di Lucia Ronchetti su testo di Steffi Hensel. L'ottimo gruppo di 14 solisti vocali e la competente realizzazione musicale di musikFabrik convincono pienamente e decretano il successo dello spettacolo, accolto con favore dal pubblico.

Dissonanze, festival che sperimenta i rapporti tra creatività e tecnologia in campo musicale, ha offerto un'anteprima con due pezzi elettronici di Karlheinz Stochausen, tra cui una novità assoluta appositamente commissionata.

Un allestimento di efficace spettacolarità e ricco di spunti critici riesce a dilettare il pubblico anche se l'opera in questione è una rarità del repertorio. Il segreto di questo successo sembrerebbe celato dietro al divertito entusiasmo del cast, che ha saputo lasciarsi coinvolgere fino in fondo dal complesso e più che attuale mondo musicale e morale di Weill.