Cento anni e una candelina per l'Orchestra di Santa Cecilia

Antonio Pappano afferra il microfono come è solito fare durante gli appuntamenti di stagione per presentare pezzi delle avanguardie del Novecento o di autori viventi, e dice: "Niente paura, nessuna musica contemporanea!" –l'uditorio ride e applaude, e lui continua–: "Volevo fare solo gli auguri a questa bellissima orchestra". Inizia così il concerto del centenario di Santa Cecilia, con una battuta commentata durante l'intervallo con cipiglio e qualche mugugno dai compositori presenti, e vista l'occasione forse una piccola caduta di tono sull'altare del buon umore, ma l'unica di una bellissima serata di musica. Infatti, il direttore e l'orchestra ceciliana si esprimono a grandi livelli fin dall'inno di Mameli per la presenza ufficiale del Presidente Giorgio Napolitano, eseguendolo con un'ariosità non comune. Le celebrazioni più che al futuro guardano al passato, soprattutto in Italia. La scelta di replicare il programma inaugurale del 16 febbraio 1908 obbliga a un "tour de force" stilistico: Rossini, Beethoven, Mozart e Wagner uno di seguito all'altro acquistano però ognuno una dimensione diversa: classicista nell'Ouverture da "Le Siège de Corinthe", titanica nell' "Eroica" dove Pappano anche raffinato nella ricerca del piano e del pianissimo nella "Marcia funebre", si concede un affettuoso omaggio alla prassi di cent'anni fa tagliando qualche ritornello; leggera e opalescente nei "Romanze" e "Menuetto" da "Eine Kleine Nachtmusik"; per erompere in edonismo sonoro nel "Mormorio della foresta" da "Siegfried" e nell'Ouverture da "Tannhäuser". Il pubblico che gremisce ogni posto applaude con calore per entusiasmarsi in una "standing ovation" quando alla fine a luci spente Pappano porta sul palcoscenico una torta con una candelina che vale per cento.

Orchestra: Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia

Direttore: Antonio Pappano