Una Johannes-Passion intensa e originale offerta dall’Ensemble Pygmalion

classica

Prima di Teneke, la novità di Fabio Vacchi alla Scala, con la direzione di Roberto Abbado, la regia di Ermanno Olmi e le scene di Arnaldo Pomodoro

Felice debutto a Venezia della nuova opera di Mosca e Melega: gli incroci mascherati dei personaggi, goldoniani ma anche shakespeariani e mozartiani, trova ottimi interpreti per un lavoro in cui virtuosismo e antirealismo si inseguono senza tregua.

I dj di Drama Society e gli Architorti di Marco Robino insieme per "Strings of Life", un incontro tra i linguaggi della techno suadente e della cameristica.

Preceduta da un gran lavoro di ufficio stampa e dalla fama di enfant terrible della tastiera arriva a MiTo Settembre Musica Hélène Grimaud, un po' pianista, un po' scrittrice (il suo secondo libro, "Lezioni private", è fresco di stampa), un po' icona pop.

In una Teatro degli Arcimboldi pieno solo per tre quarti, Kent Nagano e la Bayerisches Staatsorchester hanno dato vita ad un programma dedicato a Wagner e Bruckner. Di quest'ultimo è stata eseguita la Quarta sinfonia, letta da Nagano come un mondo da decostruire e riavvolgere in un universo fatto di voci e silenzi, lunghi silenzi che hanno evidenziato tutta lo stile episodico ma geniale della partitura.

Per i concerti "notturni" di Settembre Musica MITO, a Torino il concerto della cantante di cultura araba Natasha Atlas, con un cammeo finale di danza del ventre

Esaltante concerto per Yuri Temirkanov e l'Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo. Due serate al Conservatorio di Milano per ricordare quanto la compagine russa sia a suo agio con Ciaikovskij e Stravinskij. Pubblico festante ad omaggiare due performances ad alto tasso emotivo. Dalla Quinta Sinfonia di Ciaikovskij al Sacre du Printemps di Stravinskij, l'orchestra ha esibito il suo tipico suono denso, vibrato ma pulito negli attacchi.

Successo al Conservatorio di Torino per Savall e Popolizio che raccontano Cervantes in musica

La prima esecuzione assoluta di Obra Maestra, opera vincitrice del Concorso Orpheus bandito dallo Sperimentale di Spoleto, è stata l'occasione di una querelle tra compositore e regista, che potrebbe essere l'occasione per ripensare l'apporto del regista, il rapporto tra testo e interprete e, in definitiva, la drammaturgia stessa del teatro in musica contemporaneo.

Gran successo per la prima produzione della stagione Volksoper e per l'esordio alla programmazione del nuovo direttore Meyer. L'Orfeo in cartellone esalta una comicità senza tempo atraverso un'attualizzazione registica e una riscrittura del testo che hanno trascinato il pubblico in un divertimento quasi fanciullesco. Bravo il cast, misto di cantanti e attori, e in forma l'orchestra, che Ludwig ha trascinato in una convincente e avvincente prova.

Il Festival Pergolesi Spontini si è inaugurato con un'edizione dell'Adriano in siria che presentava luci e ombra (ma più luci che ombre)

Dopo quasi quattro anni di silenzio, Hans Werner Henze torna al teatro con un'opera-concerto ispirata al mito di Fedra. Con un'esemplare economia di mezzi, Henze compone un lavoro di ammirevole equilibrio e di classiche simmetrie, che conquista il pubblico berlinese. Un successo che deve molto al riuscito spettacolo di Mussbach e Eliasson e agli esemplari interpreti.

La Settima di Mahler con Mehta sul podio della Israel Philarmonic non ha ben figurato alla Scala nella serata inaugurale del MITO

Un ottimo festival di musica antica che è un punto di riferimento in Europa – seguito da un pubblico competente, dunque ideale - con un tema e un ensemble, ospite d'onore in residenza, ogni anno diversi.
Al suo interno la International Young Artist's Presentation, quest'anno dedicata agli strumenti storici a fiato, ha premiato l'Andrassy Trio, mentre il pubblico ha scelto La Caravaggia.
Fra i tanti concerti risalta la raffinatezza di Machaut.

Al Festival MiTo Settembre Musica il "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare con le musiche di scena di Felix Mendelssohn-Bartholdy, adattate per la scena da Walter Le Moli.

Successo dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai alla quattordicesima edizione del Festival Berlioz che si svolge a La Cote- Saint- Andrè, città natale del compositore

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Una serata di sublime Vivaldi e Haendel al Tuscan Sun Festival di Cortona, con Andrea Marcon e la sua Venice Baroque Orchestra, e le voci di Andreas Scholl e Cecilia Bartoli

Una Rondine nella media positiva, con qualche sbavatura nella regia e nel rendimento dell'orchestra, e con problemi di resa acustica del teatro all'aperto, ha riproposto il pregevole lavoro di Puccini al Festival di Torre del Lago dopo ben 19 anni d'assenza, meritando un caloroso plauso.

Nel nome dell'Europa la Nona di Beethoven diretta da Abbado inaugura il festival di Lucerna insieme con un omaggio a Tarkovsky

La messa in scena totalmente fuorviante di Giancarlo del Monaco si riflette anche nell'esecuzione musicale dell'Otello di Rossini, che appare incoerente e discontinua, per di più gravemente compromessa dalla prova di un Chris Merritt irriconoscibile.

Ottima realizzazione, soprattutto in regia e luci e in alcune voci, di un Saul di Flavio Testi (prima italiana in forma scenica) che incontra il testo decadente di Gide - col protagonista tormentato interiormente e scopertamente omosessuale - rioggettivizzandone la drammaturgia, grazie a opportune scelte di linguaggio musicale e strumentazione. Pubblico abbastanza numeroso e applausi assai convinti.

Non si può negare a Katharina Wagner un certo coraggio: pur giocando in casa, offre una lettura provocatoria dei "Meistersinger" che la mette in rotta di collisione con il conservatore pubblico di Bayreuth. E cade, ma con dignità. Le vere delusioni sono però soprattutto musicali, con una compagnia con troppi difetti e una direzione musicale che non concede nient'altro che una prova di solida ma generica professionalità.

Emozione per l'omaggio ad Arturo Toscanini sul Lago Maggiore: davanti all'Isolino dove il Maestro trascorreva le vacanze, Lorin Maazel ha diretto la Symphonica Toscanini in Aida e Messa da Requiem

Sin dal primo minuto, la Salomé di Richard Strauss su testo francese di Oscar Wilde che il festival della Valle d'Itria di Martina Franca ha proposto per la prima volta in versione originale, si rivela una bella sorpresa. Non è tanto per l'organico orchestrale che resta più o meno invariato. E' una questione di sonorità linguistiche che, per ritmo e linea melodica, immergono l'opera tra le "nuages" impressioniste.

Va in scena "Don Giovanni" al festival di Radio France-Montpellier. Per il direttore d'orchestra francese Hervé Niquet è la prima volta che si cimenta con un'opera di Mozart. Non tutto convince. A cominciare da un'intesa traballante tra l'orchestra, Le concert spirituel, e i cantanti. Gioca sulle immagini il regista Jean-Paul Scarpitta che però non si occupa troppo della direzione dei cantanti.

Una lettura densa e interessante quella proposta da Nekrosius per questa Valchiria "made in Lituania" e offerta in esclusiva dal Ravenna Festival. Scene oscure e complesse, a far da sfondo a cantanti efficacemente recitanti e solidi protagonisti di una maratona musicale ben diretta nel complesso da Kaspszyk. Il pubblico non esauriva il teatro, ma ha salutato con calore tutti gli artisti impegnati.

Alla Mannheimer Mozartsommer debutta con successo l'opera giovanile di Mozart nella realizzazione di Günter Krämer, fra tragedia politica e intrecci amorosi. Un successo che si deve in gran parte all'eccezionale quintetto dei protagonisti. Dirige con competenza e dedizione Adam Fischer.

"La madre del mostro", novità '07 della Settimana Musicale Senese, libretto di Michele Serra e musica di Fabio Vacchi, nonostante il pregio dei singoli elementi dell'opera ha dimostrato ancora una certa irresoluzione drammaturgica nell'opera in sé (ondivaga tra grottesco, parodia, registri lirico-tragici, senza mai centrare un vero registro 'comico') sia nella sua realizzazione acustico-spaziale, penalizzante le pur brave voci. Successo comunque.

Il Festival Puccini apre il palcoscenico a nuovi orizzonti su repertori non espressamente appartenenti al celebre compositore lucchese, celebrando i centocinquant'anni dalla nascita di Leoncavallo con un allestimento in forma semiscenica di un'opera dimenticata che, pur non trattandosi di un capolavoro, riesce a conquistare il pubblico torrelaghese soprattutto per la qualità degli interpreti. Applausi a scena aperta per Ko Seng-Hyoun.