Alla IUC di Roma un concerto prezioso, raffinato e perfetto, ma anche scatenato e divertente,  dell’inossidabile duo pianistico

classica

A Düsseldorf il regista Christof Loy torna a Mozart con "Lucio Silla", spettacolo di linearità e ricchezza espressiva esemplari. Ottima la compagine vocale su cui dominano Simone Kermes e Mariselle Martinez.

A Torino Rokia affascina e convince, giocando con la sua voce delicata

"Nanook l'esquimese" e Fred Frith alla ventesima edizione di Jazz In'It a Vignola

Il Festival di Villa Adriana a Tivoli propone un incontro tra la suggestione immensa di questi ruderi dell'antichità e moderne forme di spettacolo che sconfinano tra musica, danza e teatro (ma anche concerti più tradizionali). Ora in prima italiana ha presentato un recente lavoro di Philip Glass su testi di Leonard Cohen.

Il festival Couleur Café tra pop e world, con la chiusura affidata a Zucchero...

Riunite nuovamente insieme, secondo la volontà dell'autore, la "Symphonie fantastique" e la sua prosecuzione "Lélio": un affresco disomogeneo ma affascinante, impreziosito dalla coppia carismatica Muti-Depardieu.

Con il quartetto Masada e in duo con Mike Patton, Zorn non delude il pubblico di Verona Jazz

Andriessen musica la complessità della Commedia dantesca: una partitura raffinata e narrativa

Al Théâtre des Champs Elysées una nuova produzione del Falstaff di Verdi: si è rivelata un miracolo.

A Ravenna, Muti conduce con passione "Cherubini" spaziando tra '900 e panorama contemporaneo

L'esperimento di unire danza contemporanea e musica popolare riesce solo a metà

Le musiche composte da Sclavis per "Dans la nuit" uniscono il suono "tradizionale" a quello colto

Sotto un vento sferzante, Dylan suona senza esibire i muscoli: ormai non è necessario, basta la classe

A Latinoameericando poco pubblico, ma tanto carnevale di Recife in questo freddo giugno milanese.

La prima delle due date italiane dei Radiohead è un rito collettivo celebrato nel fango. La contemporanea con la partita dell’Italia suggerisce inevitabilmente corrispondenze tra i due eventi: al primo minuto di concerto già esplode il boato per il gol azzurro, e la pioggia (presenza costante per tutto il pomeriggio) cessa di colpo.

Al Palau de les Arts di Valencia La Fura dels Baus continua ad aggredire la tetralogia wagneriana.

Strepitosi i cantanti di "Dust" e "Concrete" (anche lo stesso Ashley, in grande forma nonostante i quasi ottant’anni), elemento fondamentale di una concezione teatral-musicale la cui semplice visionarietà vibra di una attualità espressiva cui non si può rimanere indifferenti.

A Palais Garnier va in scena la "prima" mondiale di "Melancholia", opera commissionata appositamente al compositore austriaco Georg Friedrich Hass su libretto del norvegese Jon Fosse. Ispirata alla vita del pittore Lars Hertervig (1830-1902), l'opera ruota interamente intorno al dramma, tanto privato quanto sociale, dell'artista, in conflitto pernne con se stesso e con la società. Bravissimi gli interpreti. Eccessivamente convenzionale l'opera.

La De Nederlandse Opera di Amsterdam con ben nove repliche del Saint François d’Assise celebra il centenario della nascita di Olivier Messiaen.

Netto successo al 71.mo Maggio Musicale Fiorentino per la prima italiana della Phaedra di Hans Werner Henze. Una seducente Fedra, Natascha Petrinsky, un ottimo Roberto Abbado sul podio, una messinscena “supervisionata” dallo stesso compositore, di ispirazione classica ma ricca di estri quanto basta per condurre ad un sorprendente Lieto Fine.

Più che Ossigeno, zolfo. Zolfo e anidride carbonica. Questa è l’atmosfera che si respirava all’interno del capannone di Parco Stura a Torino, mai così scuro. In fondo, conoscendo lo stile cavernoso di Mark Lanegan, era prevedibile.

Saint-Saëns ritorna a Bologna e incolla il pubblico alla sedia per l'emozione

Nick Cave e i suoi Bad Seeds sono in forma come non mai. A cinquant'anni compiuti, il cantante australiano smette i panni del cantautore e riscopre, ancora una volta, il fascino non discreto dell'elettricità.

Giunto alla quarta edizione il festival di Foligno si conferma come uno dei più interessanti festival italiani per la particolarità del proprio cartellone, tutto dedicato alle realtà emergenti del panorama internazionale.

Successo a Valencia per la Turandot di Mehta.

Il prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartok con la di-rezione di Daniel Harding e la regia di Peter Stein conquistano la Scala

La clemenza di Tito a Torino, ottima direzione di Roberto Abbado, forzata l'ambientazione in epoca fascista.

Al festival bolognese AngelicA Charlemagne Palestine chiude una sezione dedicata a maestri del minimalismo americano

A Dresda la più pirandelliana delle commedie di Eduardo diventa un poetico racconto musicale che coniuga sogno e disillusione. Accattivante e riuscita, la nuova opera di Manfred Trojahn interessa e convince il pubblico che riserva un'ottima accoglienza al suo lavoro ed all'ottima compagine che ha tenuto a battesimo lo spettacolo nella Semperoper.

In occasione dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele, alla presenza di autorità italiane e isareliane, l'Israeli Opera ha rappresentato a Roma una delle prime opere di un nascente repertorio operistico in lingua ebraica, che, senza essere un capolavoro, sa giungere a un pubblico che si sappia accontentare di una tradizione appena aggiornata.