A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

Un ottimo festival di musica antica che è un punto di riferimento in Europa – seguito da un pubblico competente, dunque ideale - con un tema e un ensemble, ospite d'onore in residenza, ogni anno diversi.
Al suo interno la International Young Artist's Presentation, quest'anno dedicata agli strumenti storici a fiato, ha premiato l'Andrassy Trio, mentre il pubblico ha scelto La Caravaggia.
Fra i tanti concerti risalta la raffinatezza di Machaut.

Al Festival MiTo Settembre Musica il "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare con le musiche di scena di Felix Mendelssohn-Bartholdy, adattate per la scena da Walter Le Moli.

Successo dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai alla quattordicesima edizione del Festival Berlioz che si svolge a La Cote- Saint- Andrè, città natale del compositore

digitare o copiare qui il testo in breve della recensione

Una serata di sublime Vivaldi e Haendel al Tuscan Sun Festival di Cortona, con Andrea Marcon e la sua Venice Baroque Orchestra, e le voci di Andreas Scholl e Cecilia Bartoli

Una Rondine nella media positiva, con qualche sbavatura nella regia e nel rendimento dell'orchestra, e con problemi di resa acustica del teatro all'aperto, ha riproposto il pregevole lavoro di Puccini al Festival di Torre del Lago dopo ben 19 anni d'assenza, meritando un caloroso plauso.

Nel nome dell'Europa la Nona di Beethoven diretta da Abbado inaugura il festival di Lucerna insieme con un omaggio a Tarkovsky

La messa in scena totalmente fuorviante di Giancarlo del Monaco si riflette anche nell'esecuzione musicale dell'Otello di Rossini, che appare incoerente e discontinua, per di più gravemente compromessa dalla prova di un Chris Merritt irriconoscibile.

Ottima realizzazione, soprattutto in regia e luci e in alcune voci, di un Saul di Flavio Testi (prima italiana in forma scenica) che incontra il testo decadente di Gide - col protagonista tormentato interiormente e scopertamente omosessuale - rioggettivizzandone la drammaturgia, grazie a opportune scelte di linguaggio musicale e strumentazione. Pubblico abbastanza numeroso e applausi assai convinti.

Non si può negare a Katharina Wagner un certo coraggio: pur giocando in casa, offre una lettura provocatoria dei "Meistersinger" che la mette in rotta di collisione con il conservatore pubblico di Bayreuth. E cade, ma con dignità. Le vere delusioni sono però soprattutto musicali, con una compagnia con troppi difetti e una direzione musicale che non concede nient'altro che una prova di solida ma generica professionalità.

Emozione per l'omaggio ad Arturo Toscanini sul Lago Maggiore: davanti all'Isolino dove il Maestro trascorreva le vacanze, Lorin Maazel ha diretto la Symphonica Toscanini in Aida e Messa da Requiem

Sin dal primo minuto, la Salomé di Richard Strauss su testo francese di Oscar Wilde che il festival della Valle d'Itria di Martina Franca ha proposto per la prima volta in versione originale, si rivela una bella sorpresa. Non è tanto per l'organico orchestrale che resta più o meno invariato. E' una questione di sonorità linguistiche che, per ritmo e linea melodica, immergono l'opera tra le "nuages" impressioniste.

Va in scena "Don Giovanni" al festival di Radio France-Montpellier. Per il direttore d'orchestra francese Hervé Niquet è la prima volta che si cimenta con un'opera di Mozart. Non tutto convince. A cominciare da un'intesa traballante tra l'orchestra, Le concert spirituel, e i cantanti. Gioca sulle immagini il regista Jean-Paul Scarpitta che però non si occupa troppo della direzione dei cantanti.

Una lettura densa e interessante quella proposta da Nekrosius per questa Valchiria "made in Lituania" e offerta in esclusiva dal Ravenna Festival. Scene oscure e complesse, a far da sfondo a cantanti efficacemente recitanti e solidi protagonisti di una maratona musicale ben diretta nel complesso da Kaspszyk. Il pubblico non esauriva il teatro, ma ha salutato con calore tutti gli artisti impegnati.

Alla Mannheimer Mozartsommer debutta con successo l'opera giovanile di Mozart nella realizzazione di Günter Krämer, fra tragedia politica e intrecci amorosi. Un successo che si deve in gran parte all'eccezionale quintetto dei protagonisti. Dirige con competenza e dedizione Adam Fischer.

"La madre del mostro", novità '07 della Settimana Musicale Senese, libretto di Michele Serra e musica di Fabio Vacchi, nonostante il pregio dei singoli elementi dell'opera ha dimostrato ancora una certa irresoluzione drammaturgica nell'opera in sé (ondivaga tra grottesco, parodia, registri lirico-tragici, senza mai centrare un vero registro 'comico') sia nella sua realizzazione acustico-spaziale, penalizzante le pur brave voci. Successo comunque.

Il Festival Puccini apre il palcoscenico a nuovi orizzonti su repertori non espressamente appartenenti al celebre compositore lucchese, celebrando i centocinquant'anni dalla nascita di Leoncavallo con un allestimento in forma semiscenica di un'opera dimenticata che, pur non trattandosi di un capolavoro, riesce a conquistare il pubblico torrelaghese soprattutto per la qualità degli interpreti. Applausi a scena aperta per Ko Seng-Hyoun.

Pagine trascurate, nuova musica e classici del repertorio cameristico eseguiti ad altissimo livello fanno del West Cork Chamber Music Festival una data importante nel calendario dell'estate musicale europea.

Silvano Sylvano è una prima assoluta e allo stesso tempo non lo è, perché di un work in progress non può darsi una prima assoluta. Ma anche perché i "fogli" musicali che lo costituiscono sono spesso frammenti di quanto Bussottti ha scritto in cinqunant'anni, che ricompaiono qui pressoché immutati o in nuova forma.

Sulle colline di Fiesole il festival "jazz" ECM diretto da Stefano Bollani: una foto di gruppo del raffinato e contemporaneo catalogo dell'etichetta di Manfred Eicher, che sta per conmpiere 40 anni

A quasi cinquant'anni dalla prima esecuzione, la Maria Golovin di Gian Carlo Menotti rivela aspetti insospettabilmente moderni, per l'acuta e sensibile narrazione dell'amore d'un cieco per una donna, condotta con pudore e discrezione, senza sentimentalismo e effetti melodrammatici.

L'enfant terrible Calixto Bieito colpisce ancora: a Stoccarda mette in scena una "Fanciulla del West" estrema e coerente, che gioca con l'immaginario cinematografico. La sua radicale lettura, fra volgarità e violenza, spacca il pubblico, diviso fra accesi entusiasmi e rumorosi dissensi. Nella debole compagine vocale, si distingue soltanto Tito You grazie alla sua ottima prova come Jack Rance.

Elementi architettonici, una grande struttura metallica geometrizzante, una libreria con enormi volumi, domina la scena, a fronte di una corona stilizzata: allestimento raffinato e austero di Denis Krief, Vibrante e salda la resa musicale della conduzione di Daniel Oren, buona e affiatata la compagnia di canto, con un Leo Nucci protagonista.

Mirabile prova del soprano cinese Hui He, nel ruolo del titolo, con l'incisiva direzione del solito Oren nell''atteso nuovo allestimento di Aida dell'Arena di Verona, del dopo Zeffirelli. La regia affidata al regista tv Giampiero Solari, non delude le aspettative del pubblico per la sovrabbondanza di elementi coloristici, spettacolari e luminosi.

Buon esito di "Candide" alla Scala con la regia di robert Carsen e un grande Labert Wilson

Un allestimento che incuriosisce e diverte, sebbene apparentemente stravolga Rossini e il suo Signor Bruschino: in realtà legge con malizia e ironia tra le righe d'un testo che è un nonsense totale, ma che è anche pieno di velati accenni all'erotismo e alla crudelta.

Trionfale accoglienza al settantesimo Maggio Musicale Fiorentino per prologo e prima giornata del Ring, Oro del Reno e Valchiria, con Zubin Mehta sul podio e la messinscena del collettivo teatrale catalano della Fura dels Baus, tra Guerre Stellari e teatro tecnologico. Spicca nel cast il Wotan tormentato di Juha Uusitalo

Dopo quasi 140 anni arriva sulla scena del Nationaltheater di Mannheim il schilleriano "Fiesque" di Edoard Lalo in un brutto allestimento di Jens-Daniel Herzog. Una complessivamente buona compagnia di canto è mal servita da una direzione fragorosa e priva di qualsiasi finezza. Ottima la prova del coro. Molte contestazioni dal pubblico soprattutto al regista e al tenore Francesco Petrozzi.

Pietra di diaspro - definita dall'autore opera-video o anche immenso oratorio astratto - è andata in scena in prima assoluta a Roma e sarà ripresa nei prossimi giorni al festival di Ravenna , sempre nell'allestimento dell'Opera di Roma.

Marcello Alvarez ha dato forfait all'ultimo momento. E' stato rimpiazzato dall'americano Evan Bowers che fa fatto quello che ha potuto. Trionfa Ludovic Tézier nei panni di un travolgentge Renato. Bravissima pure Camilla Tilling. Incompresibili le scelte del regista belga Gilbert Deflo. Non sempre impeccabile è apparsa la direzione di Semyon Bychkov che è però riuscito a tirar fuori bei momenti all'orchestra.