La rappresentazione comincia nel segno della riduzione e del compiacimento estetico. Una lastra dorata si alza e scopre la scena: bianchi elementi murali, curvati e diritti, che accompagnati da sensuali giochi di luci rimarranno immutati per tutto l’allestimento. E anche i personaggi di Guirlande – prima parte della serata – sono rigorosamente in bianco. È proprio questa monocromia, paradossalmente, a dare calore alla scena e a lasciare che l’eleganza e la freschezza di regia e coreografie, entrambe di Giorgio Madia, possano plasticamente risaltare.
Il contrasto tra la gestualità ridotta nella conduzione degli attori e l’incessante dinamismo dei ballerini fa il suo effetto, e il risultato drammatico di questa nuova lettura del genere “opéra ballet” convince. Su queste premesse si staglia la voce della Higbee, la migliore in scena: distinto il suo fraseggio e timbro caratteristico dalla piacevole metallicità. Un po’ provato dalla difficilissima parte e a volte sofferto, invece, l’ haute-contre di Erik Leidel. Dopo la pausa, in scena Zéphyre. Marelize Gerber canta con sicurezza e grazia la parte principale. Sul fondo bianco ora domina l’oro dei costumi. Ancora di più si dispiega il movimento, con scene acrobatiche e un effervescente e ironico erotismo che al pubblico piace molto. In un miscuglio di danza classica, ballo moderno e arti circensi, cantanti e corpo di ballo formano e disfano piccoli e stuzzicanti tableaux vivants. Nel spremere l’opera dando vita a una fantasiosa dinamica scenica, Madia è magistrale. Nonostante le molte imprecisioni e sbavature, soprattutto dei fiati, Bernhard Klebel dirige l’orchestra barocca della Wiener Kammeroper, su strumenti originali, con chiarezza e varietà.
Note: Regia e coreografia: Giorgio Madia; Scenografie: Cordelia Matthes
Corpo di Ballo: Katja Juliana Geiger, Adriana Mortelliti, Corneliu Ganea, Martin Zanotti.
Interpreti: Diana Higbee, Erik Leidal, Michael Havlicek, Marelize Gerber, Liudmila Shilova, Manami Okazaki, Barbara Schandl, Jonny Kreuter, Andrejus Kalinovas, Michael Havlicek
Regia e coreografia: Giorgio Madia; Scenografie: Cordelia Matthes
Corpo di Ballo: Katja Juliana Geiger, Adriana Mortelliti, Corneliu Ganea, Martin Zanotti
Orchestra: Orchestra barocca della Wiener Kammeroper su strumenti storici
Direttore: Bernhard Klebel
Luci: Norbert Chmel