A Colonia l’Orlando di Händel tratta dall’Ariosto e l’Orlando di Virginia Woolf si fondono nel singolare allestimento firmato da Rafael Villalobos con Xavier Sabata protagonista 

classica

A Latinoameericando poco pubblico, ma tanto carnevale di Recife in questo freddo giugno milanese.

La prima delle due date italiane dei Radiohead è un rito collettivo celebrato nel fango. La contemporanea con la partita dell’Italia suggerisce inevitabilmente corrispondenze tra i due eventi: al primo minuto di concerto già esplode il boato per il gol azzurro, e la pioggia (presenza costante per tutto il pomeriggio) cessa di colpo.

A Palais Garnier va in scena la "prima" mondiale di "Melancholia", opera commissionata appositamente al compositore austriaco Georg Friedrich Hass su libretto del norvegese Jon Fosse. Ispirata alla vita del pittore Lars Hertervig (1830-1902), l'opera ruota interamente intorno al dramma, tanto privato quanto sociale, dell'artista, in conflitto pernne con se stesso e con la società. Bravissimi gli interpreti. Eccessivamente convenzionale l'opera.

Al Palau de les Arts di Valencia La Fura dels Baus continua ad aggredire la tetralogia wagneriana.

Strepitosi i cantanti di "Dust" e "Concrete" (anche lo stesso Ashley, in grande forma nonostante i quasi ottant’anni), elemento fondamentale di una concezione teatral-musicale la cui semplice visionarietà vibra di una attualità espressiva cui non si può rimanere indifferenti.

Netto successo al 71.mo Maggio Musicale Fiorentino per la prima italiana della Phaedra di Hans Werner Henze. Una seducente Fedra, Natascha Petrinsky, un ottimo Roberto Abbado sul podio, una messinscena “supervisionata” dallo stesso compositore, di ispirazione classica ma ricca di estri quanto basta per condurre ad un sorprendente Lieto Fine.

La De Nederlandse Opera di Amsterdam con ben nove repliche del Saint François d’Assise celebra il centenario della nascita di Olivier Messiaen.

Saint-Saëns ritorna a Bologna e incolla il pubblico alla sedia per l'emozione

Più che Ossigeno, zolfo. Zolfo e anidride carbonica. Questa è l’atmosfera che si respirava all’interno del capannone di Parco Stura a Torino, mai così scuro. In fondo, conoscendo lo stile cavernoso di Mark Lanegan, era prevedibile.

Nick Cave e i suoi Bad Seeds sono in forma come non mai. A cinquant'anni compiuti, il cantante australiano smette i panni del cantautore e riscopre, ancora una volta, il fascino non discreto dell'elettricità.

Giunto alla quarta edizione il festival di Foligno si conferma come uno dei più interessanti festival italiani per la particolarità del proprio cartellone, tutto dedicato alle realtà emergenti del panorama internazionale.

Successo a Valencia per la Turandot di Mehta.

Il prigioniero di Dallapiccola e Il castello del duca Barbablù di Bartok con la di-rezione di Daniel Harding e la regia di Peter Stein conquistano la Scala

La clemenza di Tito a Torino, ottima direzione di Roberto Abbado, forzata l'ambientazione in epoca fascista.

Al festival bolognese AngelicA Charlemagne Palestine chiude una sezione dedicata a maestri del minimalismo americano

A Dresda la più pirandelliana delle commedie di Eduardo diventa un poetico racconto musicale che coniuga sogno e disillusione. Accattivante e riuscita, la nuova opera di Manfred Trojahn interessa e convince il pubblico che riserva un'ottima accoglienza al suo lavoro ed all'ottima compagine che ha tenuto a battesimo lo spettacolo nella Semperoper.

In occasione dei festeggiamenti per il sessantesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele, alla presenza di autorità italiane e isareliane, l'Israeli Opera ha rappresentato a Roma una delle prime opere di un nascente repertorio operistico in lingua ebraica, che, senza essere un capolavoro, sa giungere a un pubblico che si sappia accontentare di una tradizione appena aggiornata.

L'orchestra è protagonista nel nuovo lavoro di Harrison Birtwistle, una serie di tableaux viventi segnati da una violenza quasi rituale che rivisita il mito politico di Arianna e Teseo.

Al Comunale di Firenze per il Settantunesimo Maggio Musicale Fiorentino Zubin Mehta fa scintillare l'orchestra di Carmen in una lettura felice ed equilibrata del capolavoro di Bizet, mentre resta a metà strada fra tradizione e visione personale la regia di Carlos Saura. Gertseva e Alvarez in crescendo, ma la più applaudita è Micaela, Inva Mula

Importante prestazione nella lunga carriera di Daniela Dessì, inserita in uno spettacolo molto apprezzato dal pubblico in sala. Le belle conferme di Armiliato, Pidò e Tiezzi; l'exploit di Kate Aldrich. Pubblico ampiamente soddisfatto.

A 30 anni dalla scomparsa di Aldo Moro, l'ensemble milanese Sentieri Selvaggi ha portato in scena una nuova opera-oratorio di Filippo Del Corno, intitolata Non guardate al domani: si tratta di un lavoro i cui testi sono tratti da documenti di repertorio, del quale Del Corno ha dato una lettura da tragedia classica, sottolineandone l'aspetto oratoriale. Operazione riuscita a metà, tra buon coinvolgimento emotivo ed eccessiva uniformità sonora.

"Mai più – Il Maggio contro tutte le guerre": al Comunale di Firenze l'inaugurazione del 71.mo Maggio Musicale, con Zubin Mehta sul podio, si accende dell'emozionante veejaying di Peter Greenaway per A Survivor from Warsaw con Charlotte Rampling voce recitante

Un successo convinto e caloroso corona la lunga serata al Festival di Schwetzingen (quasi cinque ore) dedicata alla mitica regina di Tebe che rivive, orgogliosa, nelle opere di Adriana Hölszky e di Agostino Steffani. Molto festeggiati i due cast, entrambi di alto livello, determinanti per una riscoperta auspicabilmente duratura.

Da Sodoma a Hollywood
XXIII Gay Lesbian Bisexual Transgender Film Festival
Torino 17-25 aprile 2008
Ambrosio Cinecafé
Corso Vittorio Emanuele II, 52 – Torino

Peter Christopherson, elettronica
David Tibet, voce
Ernesto Tomasini, voce
Ivan Pavlov, elettronica
Othon Mataragas, pianoforte

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Alaska

Inaugurata con La leggenda dell'invisibile città di Kitež e della fanciulla Fevronija di Nikolaj Rimskij-Korsakov la stagione lirica e di balletto 2008 del Teatro Lirico di Cagliari. In quest'opera, spesso definita il "Parsifal russo", non è difficile individuare l'eredità di Borodin e i debiti nei confronti dell'espressività drammatica e del profondo lirismo di Musorgskij, ma anche un antecedente diretto del Petruska di Stravinskij.

Chiude il festival Dedica l'unica data in Italia della cantante sudafricana: non è la voce di una volta, ma la classe rimane invariata.

A Strasburgo seconda tappa del viaggio di David McVicar nell'epica wagneriana del "Ring". Riuscita la sua regia dal forte segno personale, cui non corrisponde un'esecuzione musicale piuttosto diseguale, con qualche luce ma anche parecchie ombre nel cast vocale. Appuntamento al 2009 per il "Siegfried".

Due progetti in tour per l'Italia, con band di ottoni balcaniche in progetti di contaminazione con le trombe pop di Roy Paci o jazz di Paolo Fresu

Il regista Giulio Ciabatti getta un ponte tra difficile rapporto tra le due sorelle del lavoro di Brecht-Weill e l'altrettanto conflittuale ménage familiare inserito da Bernstein nella sorridente America anni'50, due situazioni legate all'eterna ricerca umana di una felicità terrena e al prezzo che si paga, fatto di rinunce, compromessi e ipocrisie. Ottimo il cast vocale, con un personale successo per Danela Mazzucato.

Momento alto del Festival monegasco Le Primtemps des Arts de Monte Carlo (28 marzo-13 aprile) Jenufa di Leos Janácek alla Salle Garnier, nell'ambito di un ritratto che la manifestazione ha dedicato al compositore ceco.