Un Orfeo molto viennese
Splendide voci e una regia che allude a Vienna, città della prima esecuzione assoluta.

Recensione
classica
Il Theater an der Wien ha scelto di allestire la versione viennese dell’Orfeo di Gluck, e nel farlo, regia e scenografia hanno depurato il mito da tutti i cliscée pastorali e lo hanno sommerso in una dimensione simbolica indissolubilmente legata a Vienna, città in cui l’opera fu eseguita per la prima volta. La scena rappresenta infatti esplicitamente la sala dorata del Musikverein cittadino. Nel condurre la storia su binari paralleli a quelli di una mitologia arcadica, questo allestimento chiama in causa niente meno che il "musicale": la tomba in cui viene chiusa Euridice è un clavicembalo e negli inferi, invece di corpi umani, si ammassano macerie di custodie accastate di violini. E per finire, un metronomo sul palco scandisce fino al suo esaurisri il tempo dell'amore. Sono scelte suggestive, visto che la musica e i suoi poteri sono temi centrali di questa azione teatrale. Anche l’idea di sostituire i balletti con sequenze mimate di protagonisti e coro, che oltre a cantare in maniera ineccepibile diventa portarore del procedere drammatico, rende i novanta minuti della rappresentazione densi e avvincenti. In questo aiuta sicuramente la condotta orchestrale di Jacobs, asciutta e piena di spazi e respiri, volta a carpire la trasparenza dei registri orchestrali come uno dei momenti fondamentali di rottura di questa partitura. Splendido il trio dei cantanti: Sunhae Im è un Amore giocoso e leggero, di buona presenza scenica, ma la voce è debole ed esile e non sempre armonizza con le vette intense e drammatiche di Metha, che non cade mai, come spesso accade ai contratenori, in artifici stucchevoli. L’Euridice di Persson è classe a sé: timbro pastoso, rotondo, denso, duttile. Raramente un pianissimo sa riempire di tale aurea un teatro e lasciare il pubblico a fiato sospeso.
Interpreti: Orfeo Bejun Mehta Euridice Miah Persson Amore Sunhae Im
Regia: Stephen Lawless
Scene: Benoît Dugardyn
Costumi: Sue Willmington
Orchestra: Freiburger Barockorchester
Direttore: René Jacobs
Coro: Arnold Schoenberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner
Luci: Patricia Collins
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