I cechi invadono l'Opéra de Paris
In contemporanea, "La sposa venduta" a Garnier e "La piccola volpe astuta" a Bastille.
Recensione
classica
L'Opéra national de Paris tributa un duplice bel omaggio all'opera ceca: "La sposa venduta" di Smetana a Palais Garnier e "La piccola volpe astuta" di Janácek a Bastille. Due titoli mai rappresentati prima nel primo teatro parigino che dunque allunga la lista delle opere in repertorio. A dispetto della distanza cronologica (l'una è del 1866, l'altra del 1924) e di un universo estetico fortemente mutato, i punti di contatto - a cominciare dalla lingua - sono multipli. E guarda caso, i due registi sembrerebbero accumunati da una medesima aspirazione.
Gilbert Deflo ("La sposa venduta") e André Engel ("La piccola volpe astuta") optano per un mondo colorato, fumettistico il primo e ispirato ai libri per bambini il secondo. Colori forti (giallo, arancio, blu...), usati con una naïveté (pseudo-)infantile. In fondo, sono fiabe dove - in ossequio al genere - non mancano i cattivi e i momenti crudeli. E solo gli umani (o almeno i bruti) sono ritratti con tinte più torbide.
Musicalmente, l'orchestra stabile del teatro - diretta da Jirí Blohlávek (Smetana) e da Dennis Russel Davies (Janácek) - rende con maestria tutta la complessità di due partiture raffinatissime per soluzioni d'orchestrazione, combinazioni ritmiche e timbriche. Anche i due cast sono apparsi estremamente affidabili. In Smetana, va reso omaggio a Christiane Oelze (soprano leggero, dal timbro gradevolissimo, che deve vedersela con una tessitura assai acuta), Ales Briscein (tenore "mozartiano" dal bel legato) e Franz Hawiata (prodigioso basso buffo che pare fuoriuscito dall'opera buffa di un Cimarosa o di un Rossini). In Janácek, segnialiamo soprattutto Elena Tsallagova alle prese con il ruolo eponimo (stilisticamente inapputalbile, ma dal volume un po' ridotto) e Jukka Rasilainen il guardia-caccia.
Interpreti: verrà recensita in questa occasione anche "La sposa venduta" andata in scena nei giorni scorsi a Palais Garnier
Direttore: Dennis Russell Davies
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