Un lungo sogno di nome Ariodante

Una lunga e riuscita serata nel segno del teatro musicale di Händel.

Caitlin Hulcup (Ariodante) & Danielle de Niese (Ginevra) © Armin Bardel
Caitlin Hulcup (Ariodante) & Danielle de Niese (Ginevra) © Armin Bardel
Recensione
classica
Theater an der Wien Vienna
Georg Friedrich Haendel
20 Settembre 2008
C’è chi in questi casi ama parlare di maratona, ma considerando queste quattro ore e più di teatro musicale, al di fuori di una dimensione temporale razionalmente definibile e percepibile, preferiremmo parlare di un lungo sogno in musica, o incubo, a seconda di quali aspetti delle umane passioni e possibilità Händel decise di trasfigurare nella sua partitura. Una regia elegante e stilizzata, forse esagerata nell’astrarre, ci è sembrata idonea a condurre la storia nel segno di una leggerezza librata al di fuori dei grandi gesti. Che poi la stessa persona abbia curato anche le scene non ha fatto che rendere ancora più omogenea questa dimensione onirica e a tratti ipnotizzante. Belli gli abiti, di intento più estetico che funzionale, ma il costumista viene dall’alta moda, e si vede. Christophe Rousset e i „Talens Lyriques“ cominciano una collaborazione con il Theater an der Wien che li vedrà protagonisti di due concerti e un allestimento scenico di un’altra partitura händeliana (Partenope). Nella loro resa orchestrale riescono a fondere corposità e bellezza sonora, accenti ritmici e tratteggio lirico. Anche loro vogliono incantare, e ci riescono. La Hulcup nella parte principale libera una mezzosoprano virile e pieno di espressività, preciso negli abbellimenti e dal bel timbro nei registri bassi. Lo stesso vale per la Genaux, anche se la sua ricerca di un timbro mascolino ci è apparsa a volte forzata. Pregnanti Pisaroni e Lehtipuu nonostante le parti secondarie. La de Niese è penetrante sulla scena, ma il suo vibrato aggressivo e inquieto a tratti stanca. È la Schiavo che ci ha colpito più di tutte: begli attacchi, timbro luminoso, dizione perfetta e spettro dinamico ricco e differenziato. E dopo il lungo applauso finale il sogno sarebbe potuto benissimo ricominciare.

Note: Coproduzione con il Théâtre des Champs-Elysées Paris. Caitlin Hulcup sostituisce in tutta la produzione l'ammalata Angelika Kirchschlager.

Interpreti: Caitlin Hulcup, Danielle de Niese, Luca Pisaroni, Topi Lehtipuu, Maria Grazia Schiavo, Vivica Genaux, Martin Mairinger

Regia: Lukas Hemleb

Scene: Lukas Hemleb

Costumi: Marc Audibet

Corpo di Ballo: Akos Hargitay, Pavel Strasil, Amadeus Berauer Magali Lesueur, Audrey Aubert, Liza Alpizar Aguilar, Helga Wretman

Coreografo: Thomas Stache

Orchestra: Les Talens Lyriques

Direttore: Christophe Rousset

Coro: Arnold Schoenberg Chor

Maestro Coro: Erwin Ortner

Luci: Dominique Bruguière

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