Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.

classica

Un allestimento scarso di idee, ma ben servito da un'Orchestre national in piena forma, diretta con sicurezza da Evelino Pidò.

Nell'episodio finale della tetralogia Wagneriana Keith Warner offre più punti interrogativi che risposte

Un "Trovatore" catapultato nell'Ottocento ha aperto il Festival Verdi 2006, proponendo un allestimento del Covent Garden di Londra e Teatro Real di Madrid. Discreta e funzionale la regia di Moshinsky. Bene nel complesso il cast vocale, con Alvarez che debuttava nel ruolo di Manrico e Cedolinis che sostituiva Raspagliosi. Personale e raffinata la direzione di Palumbo. Pubblico entusiasta.

Al Teatro Dal Verme di Milano il primo degli appuntamenti di musica contemporanea dedicati dall'ensemble Sentieri Selvaggi alla creatività femminile.

In un'epoca in cui i registi d'opera sembrano piuttosto affossare che favorire lo spettacolo, Daniele Abbado propone un esempio di sobrietà e intelligenza, fra le migliori prove della sua carriera

Ben più scarso il gradimento del pubblico alla terza puntata del trittico dapontiano confezionato da Daniele Abbado e Jonathan Webb.

L'assessorato alla cultura di Figline Valdarno come insolito committente per un'opera in due brevi atti destinata al bel teatro Garibaldi e imperniata su San Francesco d'Assisi, musica di Orio Odori, libretto di Daniele Bacci, validi protagonisti Juan Possidente e Patrizia Cigna

L'opera di Franco Alfano, riportata alla luce nella versione originale del 1921, che si credeva perduta, è un momento senza dubbio interessante della storia dell'opera italiana del secolo scorso, ma le sue ambizioni drammaturgiche restano irrealizzate, mentre se ne ammira la raffinata e ricca orchestrazione.

Uno strano cocktail di musica monteverdiana, danza indonesiana e tute da ginnastica non permette ad Orfeo di incantare.

Con Rent - il film tratto dal musical di Boradway visto in anteprima a Torino - si passa dal pucciniano Quartier Latin della Parigi degli anni Trenta dell'Ottocento alla Lower East Side di Manhattan degli anni Novanta del secolo scorso. Nell'East Village i problemi sono sempre gli stessi: povertà, freddo e fame, malattia e mancano i soldi per pagare l'affitto. La soffitta in 150 anni è diventata un loft post-industriale, e Mimi e gli altri sono alle prese con l'Aids.

Grande successo a Norimberga per la nuova opera di Luca Lombardi, di grande efficacia teatrale. L'allestimento di Andrea Raabe sottolineava la dimensione favolistica della vicenda. Ottima la prova del baritono Hans-Christoph Begemann nel ruolo di Prospero.

"Il Console" di Gian Carlo Menotti va in scena a Torino in una rilettura metafisica e inquietante di Walter Le Moli. Ottima prova dell'orchestra diretta da Mark Stringer e del cast, su cui spicca un'accorata Raffaella Angeletti.

Un'esecuzione teatralissima della Passione secondo Giovanni uscita dal gesto estroverso e trascinante di Diego Fasolis, con ottimi interpreti vocali e strumentali

La nuova prima della Volksoper di Vienna è l'ennesima rarità, se non altro in tempi moderni, visto che l'Evangelimann ebbe ai suoi tempi grandissimo successo. L'intelligente regia di Köpplinger e un eccelente cast, in testa la Baechle, hanno richiamato in vita i fasti del passato.

La Lemper porta anche a Bologna la sua celebrata interpretazione di Weill, galvanizzando orchestra e pubblico.

Buona edizione di Pélleas et Mèlisande al Festival di Pasqua di Salisburgo con Simon Rattle sul podio dei Berliner

Philip Glass ha aperto con un omaggio ad Allen Ginsberg la settimana monografica a lui dedicata dal Festival delle arti contemporanee "Futuro Presente" di Rovereto, ospitata negli spazi del Mart. Ad affiancarlo in un concerto intenso e un poco nostalgico Patti Smith, impegnata a recitare poesie sue e, soprattutto, del poeta beat americano, e Giovanni Sollima. Tanto il pubblico e calorosissimo il successo.

Grazie a un cast perfetto sul piano vocale e soprattutto scenico, il regista riesce a concretizzare un progetto teatrale vincente. Meno meditata pare invece la direzione di Jonathan Webb, funzionale ma priva di momenti memorabili

Zauberflöte 06 è la prima composizione operistica di Thomas Pernes. Più che un'elaborazione del modello mozartiano va vista come una presa di posizione rispetto ai temi del Flauto magico. La storia è ambientata nel mondo della macro-economia moderna e cerca di analizzare, con esiti non sempre condivisibili, i meccanismi che legano morale individuale e società capitalistica. La musica è una miscela di stili con numerose reminescenze mozartiane.

La seconda nuova produzione della Neue Oper Wien nell'ambito dell'anno mozartiano si costruisce come interazione di testo, musica, danza e canto e solo nel corso del suo sviluppo si definisce come opera. Il riferimento a Mozart è minimale.

Prima mondiale del Sogno di Scipione di Mozart, messo in scena dalla Compagnia Marionettistica Colla.

Ultima opera in cartellone per il Comunale di Modena, questo "Ratto dal serraglio" è stato fortemente segnato dalla regia attualizzante di Patrick Schlosser, che ha rinchiuso il capolavoro mozartiano in una scatola grigia. Un poco rumorosa l'orchestra e non perfetta la compagine vocale. Applausi dal pubblico.

Per la prima volta approda a Trieste "Il mondo della luna" di Paisiello, con uno spettacolo che inizia decisamente sottotono ma sa riscattarsi nella seconda parte, grazie alla spinta che regista e direttore - rispettivamente Gino Landi e Filippo Maria Bressan - riescono a imprimere al lavoro.

Il canto della pelle (Sex unlimited), per ensemble, quattro solisti e un'attrice è un omaggio alla sessualità e alla forza generante che anima la natura. Il lavoro, eseguito in prima assoluta all'Opera di Lione è il secondo tassello di un'ambiziosa trilogia di cui fanno parte Big Bang Circus e Il Giudizio Universale, due opere altrettanto gioiose e irriverenti, già andate in scena negli anni passati.

La coproduzione di Vienna e Francoforte presenta interpreti, regia e accompagnamento musicale di altissimo livello. Quello che maggiormente convince, però, è l'interazione di queste tre entità in un mondo teatrale che per 3 ore avvince come se fosse un giallo.

Arrivata al suo quarto appuntamento agli Amici della Musica di Firenze l'integrale dei concerti pianistici di Mozart con l'Orchestra da Camera di Mantova e Alexander Lonquich pianista e direttore: una lettura agile, tonica e luminosa e una grande prova di bravura e intelligenza musicale da parte del pianista tedesco

Celebrazione mozartiana con due testi insoliti, di limitato spessore artistico, ma non privi di momenti suggestivi, tra il vero e il falso, tra l'antico e il moderno.

Dmitri Hvorostovsky offre una forte caratterizzazione del carattere di Onegin in una nuova produzione alla Royal Opera House

Le jeune homme et la Mort entra nel repertorio della Compagnia di balletto della Scala a 60 anni dalla prima parigina. Roberto Bolle debuttava nel ruolo che fu di Babilée, Nureyev, Barishnikov e del nostro grande Luigi Bonino: tecnicamente fenomenale ma così sereno ed apollineo di suo, è riuscito ad essere dilaniato e smarrito.

Applausi scroscianti alla fine della performance hanno salutato il maestro Palestine ma anche il costruttore Borgato, autore del formidabile doppio pianoforte che apre nuove frontiere alla creatività musicale.