Erano trent'anni che quest'opera mancava dai cartelloni operistici di Vienna. Un ulteriore motivo per felicitarsi di questo nuovo allestimento del Theater an der Wien, che coglie completamente nel segno e si candida a diventare una delle migliori produzioni della stagione viennese in corso. Convince l'algido scenario, una parete metallica circolare che ricorda un bunker o un carcere, ma che attraverso un'apertura a curva non visibile dalla platea immette sul palcoscenico il coro – come sempre splendido e preciso l'Arnold Schönberg Chor – con movimenti delle masse che creano nel pubblico un senso di tangibile oppressione. La regia sconcerta leggermente all'inizio: durante l'ouverture la figura principale appare per pochi istanti vestita di un burqa. C'è forse bisogno di guardare così direttamente al presente per sottolineare che Médée è la diversa e la straniera? Ma in seguito, lo svolgersi drammatico e narrativo viene suggerito con mezzi ridotti e pochi tocchi, sempre scavando in profondità. Luisi alla testa dell'orchestra e la Tamar nella parte principale riscuotono i maggiori applausi, meritatamente. Il direttore non allenta mai la tensione. Riuscendo a non coprire le voci presenta la partitura nel suo coesistere di singoli tessuti solistici e furor dramatico d'insieme. La cantante giorgiana stupisce nel saper sublimare con eleganza di portamento e fraseggio la drammaticità quasi estrema del personaggio, rendendolo da una parte realistico, dall'altra attendibile e quindi vicino allo spettatore. Notevoli anche gli altri interpreti: particolare timbro metallico e linee raffinate la Bonde-Hansen; a tratti grossolano, ma immensa presenza scenica Todorovich; ricco e pieno il baritono di Rouillon, che ha sostituito l'ammalato Olaf Bär.
Note: Philippe Rouillon canta Créon al posto di Olaf Bär
Interpreti: Médée Iano Tamar; Créon Olaf Bär; Dircé Henriette Bonde-Hansen; Jason Zoran Todorovich; Néris Birgit Remmert; Prima accompagnatrice di Dircé Petra Simková;
Seconda accompagnatrice di Dircé Alain Rodin
Regia: Torsten Fischer
Scene: Herbert Schäfer; Luci Hartmut Litzinger
Costumi: Andreas Janczyk
Orchestra: Wiener Symphoniker
Direttore: Fabio Luisi
Coro: Arnold Schoenberg Chor
Maestro Coro: Erwin Ortner