Una bambola di porcellana in una confezione di plastica rotante. Questa La traviata messa in scena da Zeffirelli a Busseto. La Bonfadelli è stata una Violetta vocalmente efficace, poco brillante all'inizio, ma cresciuta e a tratti emozionante. Scott Piper un Alfredo a senso unico, Bruson e Domingo (alla guida di una Toscanini mediocre) sono Bruson e Domingo, appunto. La regia ha espresso alto virtuosismo e gusto a tratti stucchevole, fascinoso ma sterile. Un mare di applausi alla fine.

Il Teatro Sâo Carlos di Lisbona ha proposto a Bob Wilson di rimettere in scena la sua regia di "Four Saints in Three Acts", la strana "opera che Gertrude Stein scrisse per la musica di Virgil Thomson: un nonsense gioioso, luminoso su Santa Teresa, Sant'Ignazio e altri santi che giocano con le parole

L'atteso Ballo in Maschera di Calixto Bieito si rivela un vero anticlimax e la sua lettura totalmente irrilevante

Prova vigorosa del tenore Alagna, anche se con delle forzature, ottima la Vassilleva e Piccoli. Regia senza spessore e direzione mediocre.

"Buuh" e contestazioni per l'Aida che ha debuttato al Carlo Felice di Genova. Sotto accusa la direzione di Patrick Fournillier, confusa e eccessivamente robusta; e la regia di Pier'Alli che ha puntato su una lettura statica e buia. Fra i cantanti Michele Crider ha regalato qualche momento interessante nella parte di Aida.

Successo al Carlo Felice di "Boulevard Solitude" l'opera con cui Hans Werner Henze cominciò nel 1952 la sua attività teatrale. Il direttore Kontarsky ha saputo cogliere con intelligenza lo spirito drammatico della partitura. Ottimo il cast con Alexandra von der Weth splendida interprete di Manon.Interessante anche la regia di Nikolaus Lehnhoff che ha tradotto la partitura di Henze in immagini di forte impatto visivo.

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Successo e qualche dissenso per il nuovo allestimento di Tosca al Regio di Parma. Regia funzionale e discreta, poco efficace nel primo atto. Direzione musicale a trtti invadente. Voci adeguate, ma nulla di eccelso, preparate dalla Kabaivanska.

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Mark Elder conferma la sua fama di interprete verdiano con una rinfrescante lettura pensata fino all'ultima semicroma.

Questo allestimento ha finalmente dimostrato che è possibile realizzare L'incoronazione di Poppea con un cast totalmente italiano. Punto di forza dello spettacolo è stata l'omoegeneità espressiva di tutto il cast, sempre puntuale nel restituire ogni accento dell'universo poetico-musicale monteverdiano

"Attila", opera di inaugurazione della trentatreesima stagione lirica di Lecce, è stata presentata come una serie di arie molto piaciute al pubblico ma senza alcuna pretesa di organizzazione drammaturgica e su scena piatta. Successo meritato soprattutto per il soprano Giuseppina Piunti e per il direttore dell'orchestra e coro di Lecce Antonio Pirolli.

Una lettura non memorabile per inaugurare la nuova sala degli Arcimboldi. Problemi acustica e mancanza di flessibilità degli interpreti.

Lucia di Lammermoor è andata in scena a Parma con le scene di Enzo Deho' ideate per il Maggio Musicale Fiorentino del 1952. La resa complessiva non si può dire eccellente, anche a causa di una direzione musicale funzionale, ma niente di più. Tra le voci - nessuna senza pecche - è emersa quella autorevole di Ambrogio Maestri, mentre Cinzia Forte ha saputo far fronte in maniera più che onesta al ruolo di Lucia. Successo rispettoso del pubblico.

La regia e la scenografia estremamente sobrie fanno risaltare la vera faccia del "Così fan tutte": non un dramma giocoso ma un sottile studio psicologico. Il cast ha offerto prove disuguali, buona l'orchestra.

A Bologna La dama di picche: grande Jurowski, donne di sfarzo e la regia di Richard Jones oltre i limiti del gusto

Racconti di Hoffmann musicalmente vecchia maniera screziati di surrealismo e magia circense da Jerome Savary. Eccellenti le prestazioni di Vincenzo La Scola e Mariella Devia

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Il Don Giovanni di Bryn Terfel domina una brillante nuova produzione del capolavoro di Mozart con cui Francesca Zambello conquista il pubblico londinese

Gelmetti presenta in una luce nuova il Trittico pucciniano, proseguendo nella sua rilettura dell'opera italiana dei primi decenni del Novecento, in cui sta gradualmente scoprendo una modernità fino a ieri insospettata

Il Serse di Handel apre per la prima volta ad Atene ad inaugurare con successo la nuova politica per l'opera barocca dell'Opera Nazionale Greca

Inaugura con successo la stagione 2002 del Teatro San Carlo, Turandot di Puccini, presentata nell'allestimento di David Hockney e con la direzione di Gabriele Ferro.

Buona accoglienza a Ferrara per la prima rappresentazione Italiana di La morte di Klinghoffer di John Adams. Partitura impegnativa, messa in scena attraverso una regia funzionale ed essenziale. Buon impegno degli interpreti vocali, tutti, però, con una tremenda pronuncia inglese. Bene l'Orchestra Città di Ferrata diretta con buon controllo da Webb. Calorosi applausi alla fine.

E' iniziato bene il 2002 per il Carlo Felice che ha proposto, una bella edizione di "Die Zauberflote". Spettacolo vivace e fresco, grazie alla direzione d'orchestra di Theodor Guschlbauer e alla regia garbata e originale di Daniele Abbado. Essenziali ed efficaci le scene ideate da Lele Luzzati. Ottimo il cast dominato dalla deliziosa Carmela Remigio nei panni di Pamina.

Allestimentonon eccessivamente convincente anche se dignitoso. Nel complesso mancava di brillantezza. Buona la resa vocale della Sburlati e di Joyner