Una favola senza ragioni

Una produzione incantata apre la stagione dei settant'anni di
Glyndebourne, ma lo spettacolo non va al di la' del letterale.

Recensione
classica
Glyndebourne Festival Glyndebourne
Wolfgang Amadeus Mozart
20 Maggio 2004
Intere foreste sono state sacrificate all'altare massonico del Flauto Magico, nel tentativo di giustificare, se non completamente spiegare, il testo e la drammaturgia dell'ultima opera di Mozart. Ma allo spettatore contemporaneo, a cui spesso il libretto è presentato il forma considerevolmente ridotta, può risultare difficile districarsi tra simboli il cui significato è perduto, una trama ambigua e l'apparente sciovinismo della retorica didattica del libretto. Quando le chiavi interpretative sono perlomeno suggerite, il testo di Schikaneder si rivela più della somma delle sue parti, un viaggio iniziatico alla ricerca del perfetto equilibrio tra gli opposti, in cui la musica di Mozart diventa pietra alchemica: cercare di coinvolgere lo spettatore allo stesso livello richiesto dagli autori sarebbe un'impresa non semplice ma sicuramente degna di grande rispetto. Purtroppo la nuova produzione di Adrian Noble per Glyndebourne opta per il cammino più semplice (e sicuro), e presenta letteralmente quella che appare come una fiaba bizzarra accompagnata da musica splendida. Nonostante le scene ed i costumi di Anthony Ward creino un mondo incantato, la direzione manca di coerenza e profondità, e non c'e alcun tentativo di penetrare i livelli ermetici della narrazione. Questo non significa che lo spettacolo non sia piacevole, tutt'altro, anche grazie ad una splendida coppia di protagonisti, il Tamino di Pavol Breslik, il cui tono morbido è perfetto per il giovane principe, e la deliziosa Pamina di Lisa Milne, che ad uno strumento di rara bellezza unisce grande intelligenza di fraseggio e struggente umanità. Vladimir Jurowsky dirige con sicurezza ed eleganza l'Orchestra of the Age of Enlightenment. Glyndebourne compie 70 anni, ma dietro lo smoking si nasconde ancora un fanciullo.

Interpreti: Tamino, Pavol Breslik; Pamina, Lisa Milne; Sarastro, Peter Rose; Papageno, Jonathan Lemalu; Monostatos, Wolfgang Ablinger-Sperrhacke; prima dama, Tatiana Monogarova; seconda dama, Julianne de Villiers; terza dama, Romina Basso; Papagena, Claire Ormshaw, Regina della Notte, Cornelia Götz

Regia: Adrian Noble

Scene: Anthony Ward

Costumi: Anthony Ward

Orchestra: Orchestra of the Age of Enlightenment

Direttore: Vladimir Jurowski

Coro: The Glyndebourne Chorus

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