La scena: Vienna, 1850... no, un attimo, questa dev'essere Vienna, 1920... no, no, Vienna, 1980... Poco importa, la scena è a Vienna, l'atrio di un lussuoso hotel: uno scalone dorato che sembra scavato in una imponente scultura architettonica dalle linee morbide domina la scena, accompagnato da scale mobili che arrivano fino al soffitto, creando uno spazio in cui diversi livelli si intrecciano sia orizzontalmente che verticalmente. Forse troppo spazio per quella che vuole essere, almeno nelle intenzioni del suo compositore, una commedia con un certo livello di introspezione psicologica.
La produzione di Peter Mussbach sembra confondere design con interpretazione, e nonostante le scene di Erich Wonder e i costumi di Andrea Schmidt-Futterer siano memorabili, l'ingombrante apparato alla fine sembra essere controproducente, con i personaggi spesso persi a venti metri dal suolo, isolati su di una scala che non va da nessuna parte (forse una metafora?). Ma il cast di questa Arabella potrebbe recitare su di un palcoscenico vuoto, ogni carattere delineato da pura presenza scenica e vocale: Karita Mattila nei panni della protagonista trova un prezioso equilibrio tra l'apparente freddezza della cinica debuttante e la passionalità nascosta della giovane donna innamorata, Thomas Hampson forse è troppo contenuto a momenti, ma totalmente credibile nei panni di Mandryka. E tutti i comprimari sono eccellenti, in particolare Barbara Bonney nei panni di Zdenka, struggente nell'ultimo atto, e Diana Damrau, che affronta l'assurda coloratura della Fiakermilli a passo di break-dance. Christoph von Dohnányi ha la misura della partitura, e l'orchestra della Royal Opera House lo segue con entusiasmo, a volte forse troppo, ma difficilmente oggigiorno questo Strauss può essere eseguito meglio di così.
Interpreti: Waldner, Artur Korn; Adelaide, Cornelia Kallisch; Arabella, Karita Mattila/Nancy Gustafson; Zdenka, Barbara Bonney; Mandryka,
Thomas Hampson; Matteo, Raymond Very; Fiakermilli, Diana Damrau; Count Elemer, John Daszak; Count Dominik, Quentin Hayes; Count Lamoral, Iain Paterson; Fortune Teller, Mary Lloyd Davies; Floor Waiter, Neil Gillespie; Welko, Christopher Lackner
Regia: Peter Mussbach
Scene: Erich Wonder
Costumi: Andrea Schmidt-Futterer
Orchestra: Orchestra della Royal Opera House
Direttore: Christoph von Dohnányi
Coro: Coro della Royal Opera House