Coraggioso e impegnativo il progetto (di Emilio Sala, così come la revisione musicale) di allestire la pièce di d'Annunzio - nella traduzione di Ettore Janni - accompagnata dalle musiche di scena di Pizzetti, riascoltate per la prima volta dopo la première parigina del 1913. L'esito è stato dei più felici, complice l'intelligente regia di Roberto Recchia, la correttezza del direttore Manlio Benzi e la preparazione degli otto attori, tutti convinti della validità di questa operazione culturale.