Le Scene dal Faust di Goethe dirette da Harding a Santa Cecilia

classica

La coproduzione di Vienna e Francoforte presenta interpreti, regia e accompagnamento musicale di altissimo livello. Quello che maggiormente convince, però, è l'interazione di queste tre entità in un mondo teatrale che per 3 ore avvince come se fosse un giallo.

Il canto della pelle (Sex unlimited), per ensemble, quattro solisti e un'attrice è un omaggio alla sessualità e alla forza generante che anima la natura. Il lavoro, eseguito in prima assoluta all'Opera di Lione è il secondo tassello di un'ambiziosa trilogia di cui fanno parte Big Bang Circus e Il Giudizio Universale, due opere altrettanto gioiose e irriverenti, già andate in scena negli anni passati.

Arrivata al suo quarto appuntamento agli Amici della Musica di Firenze l'integrale dei concerti pianistici di Mozart con l'Orchestra da Camera di Mantova e Alexander Lonquich pianista e direttore: una lettura agile, tonica e luminosa e una grande prova di bravura e intelligenza musicale da parte del pianista tedesco

Celebrazione mozartiana con due testi insoliti, di limitato spessore artistico, ma non privi di momenti suggestivi, tra il vero e il falso, tra l'antico e il moderno.

Dmitri Hvorostovsky offre una forte caratterizzazione del carattere di Onegin in una nuova produzione alla Royal Opera House

Le jeune homme et la Mort entra nel repertorio della Compagnia di balletto della Scala a 60 anni dalla prima parigina. Roberto Bolle debuttava nel ruolo che fu di Babilée, Nureyev, Barishnikov e del nostro grande Luigi Bonino: tecnicamente fenomenale ma così sereno ed apollineo di suo, è riuscito ad essere dilaniato e smarrito.

Applausi scroscianti alla fine della performance hanno salutato il maestro Palestine ma anche il costruttore Borgato, autore del formidabile doppio pianoforte che apre nuove frontiere alla creatività musicale.

Buona produzione del Muziektheater Transparent, del Colon di Buenos Ayres e della Monnaie, questo "Jacob Lenz" rende al meglio l'idea di Rihm di essere un autore "all'indicativo" come amava definirsi quando, nel 1979, scrisse questa opera a soli ventisette anni, facendo riferimento al suo progetto di creare della musica che trovasse una comunicazione diretta con il pubblico.

Musicista straordinario, Morgan. In un affollato Teatro Nazionale, il pubblico ha assistito a un concerto non facile, eppure godibilissimo, vibrante. Bel palco, con una scenografia essenziale, vagamente metafisica. La prima parte dell'esibizione – dedicata al repertorio originale, con brani tratti dal disco d'esordio e diversi inediti che faranno parte del secondo lavoro di prossima uscita – è stata una sorpresa.

Cast vocale di buon livello nella "Cenerentola" rossiniana che la canadese Keri-Lynn Wilson ha diretto a Trieste con particolare vivacità, in sintonia con la dinamica regia di Guido De Monticelli che sperimentato una trasposizione negli anni '30 della vicenda tratta dalla favola di Perrault.

Una quotidianità goffa e imperfetta, gag esilaranti e personaggi improbabili sulla scena: è la ricetta dell'ironia tutta francese degli Storditi di Deschamps.

In tempi tanto neri per la cultura musicale italiana, conforta il grande coinvolgimento del pubblico suscitato dal ritorno a Napoli de "Le Nozze di Figaro" :al San Carlo da mesi non c'è più un posto disponibile per nessuna delle rappresentazioni previste e un autentico entusiasmo ha accompagnato la prima.

Tutto Mozart con Anderszewski e la Mahler Chamber Orchestra per l'inaugurazione primaverile di Ferrara Musica

Dopo Cocciante e Dalla è la volta della PFM a cimentarsi in questo nuovo tipo di opera popolare prodotto da David Zard: sound rock e canto vagamente melodrammatico non si sposano bene ma nel complesso l'opera rock funziona. E anche l'occhio ha la sua parte.

Doppio debutto alla Scala di Kat'a Kabanova e di John Eliot Gardiner in un suggestivo allestimento acquatico di Robert Carsen

Va in scena al Théatre des Champs-Elysées di Parigi, il Bourgeois gentilhomme di Molière con le musiche di Lully. Eccelle Vincent Dumestre alla testa dell'orchestra Le Poème Harmonique. Intelligente l'approccio registico di Benjamin Lazar.

Josè Luis Castro ha messo in scena un Barbiere che sfruttava le scene realistiche di Carmen Laffón, le raffinate luci di Vinicio Cheli, la verve comica dei cantanti: con un Figaro giovanile (Markus Werba) e una aggraziata Rosina (Carmen Oprisanu).

Giovanna Marini e il suo quartetto vocale presentando il lor spettacolo europeo "La torre di Babele", il suo polifonico discorso politico sulla nostra triste stagione italiana

English National Opera trae vantaggio dalla fedeltà alla propria missione artistica con una eccellente produzione della deliziosa commedia shakesperiana di Vaughan Williams

Per l'anno Mozart la Fondation Royaumont di Parigi ha presentato La finta giardiniera, con il complesso Opera Fuoco di David Stern, a confronto con l'opera scritta da Pasquale Anfossi, eseguita dalla Cappella dei Turchini di Antonio Florio, che ha conquistato la parità, grazie all'ottima regia di Stephan Grögler, unica per i due spettacoli, ma anche per la scoperta di Anfossi, nella cui esecuzione han brillato i cantanti e la splendida orchestra.

"Partenope" è un omaggio a Napoli del grande Haendel che conosceva l'opera omonima di Vinci. La Cappella dei Turchini diretta da Florio ha eseguito le due opere alla Cité de la Musique, confermandosi complesso italiano di punta nel panorama internazionale. Nell'esecuzione handeliana grande successo personale soprattutto per il virtuosismo vocale mozzafiato di Sonia Prina (Rosmira) e Roberta Invernizzi (Partenope), e ovazioni per la splendida orchestra.

Una produzione fresca e ben allestita per "I quatro rusteghi" di Wolf-Ferrari alla Fenice.

Uno spettacolo a più volti, tra narrazione, musica, teatro e immagini, ci racconta quel mese del 1771 in cui Mozart soggiornò a Venezia. Tra splendide arie e rapidi siparietti, un affresco a più voci e colori delle vicende dell'epoca.

Con la seconda produzione viennese dell’Ensemble für Stadtbewohner soffia in città un’aria di rinnovamento e, nell’estrema concisione del concetto registico, arriva un modo nuovo di vedere il teatro musicale contemporaneo, spolverato da quella patina di intellettualismo e musealità che spesso si rivelano d’ostacolo. Un allestimento di caratura internazionale.

Regia accorta nelle scelte ed eccellente interpretazione del basso Giacomo Prestia per un "Don Quichotte" che a Trieste non convince del tutto, complice una prova orchestrale poco aperta agli slanci della partitura di Massenet.

Un bell'allestimento del Broucek va in scena presso la Volksoper di Vienna di fronte a un pubblico esiguo ma soddisfatto. Solido il cast e la prestazione dell'orchestra. Una regia avvincente conduce con soluzioni chiare attraverso una trama fitta e onirica fatta di molti piani temporali e spaziali.

Salutato da oltre 15 minuti di applausi il ritorno a Roma dopo 38 anni dell'opera di Stravinskij in versione semiscenica per l'Accademia di Santa Cecilia, con la regia di Lorenzo Mariani e la direzione esemplare di Daniele Gatti

Un Wozzeck discontinuo, ma sempre di grande forza drammatica, per l'Opera di Nizza, con un cast di medio livello ben diretto da Marco Guidarini, alla guida di un'orchestra in gran forma Regia, piuttosto discutibile, di Daniel Benoin.

Giochi invernali ma anche Olimpiadi della Cultura a Torino. Regio e Torino Danza si ispirano alla saghe nordiche cantate da Snorri Strluson e affidano lo spettacolo a Giorgio Barberio Corsetti. Ma sotto un tendone da circo le abbaglianti vicende di dèi, nani, giganti e mostri si riducono a un raccontino sbiancato, e pure di vecchia concezione teatrale.

L'Opéra Bastille ripropone la Juliette di Martinu nel poetico allestimento di Richard Jones. Ma nella sua versione originale, più vicina al testo surrealista di Georges Neveux, e guidata da uno specialista come Jirí Belohlávek.