La nuova produzione di "Orlando" di Haendel ha raccolto un caloroso successo di pubblico a Reggio Emilia. Bella la messa in scena di Robert Carsen - seppure con qualche ingrediente un poco pedante - meno efficace la direzione di Dantone. Il cast vocale non ha valorizzato a pieno i caratteri barocchi della partitura.

Immerso negli anni Sessanta pseudo-kennediani, il "Ballo" di Pizzi è andato in scena a PiacenzaExpo in un nuovo allestimento con palcoscenico centrale e pubblico tutto attorno. Auto e moto d'epoca, elementi d'arredo e abiti inconfondibilimente "Sixties", hanno fatto da sfondo ad un'oprazione che – una volta accettato il gioco – ha nel complesso funzionato. Buona prova, tra gli interpreti, di La Scola e Fiorillo. Direzione discreta di Cura. Ampio successo di pubblico.

Ripresa a Parma la regia di De Tomasi – datata 1988, allora con protagonista Alfredo Kraus – per "Les contes d'Hoffmann" di Offenbach. Sulla scena, un poco appesantita dagli anni, interpreti che hanno profuso ampio impegno, con risultati disomogenei. Compatta la direzione di Callegari. Successo di pubblico.

Al Municipale di Piacenza raffinata ed intesa direzione della "Messa da Requiem" di Verdi da parte di Rostropovich, alla guida di un'affidabile Filarmonica Toscanini. Esecuzione arricchita dal progetto visivo di Pier'Alli, realizzato attraverso videoproiezioni cariche di simboli "cosmici" e pittorici. Caloroso il successo di pubblico.

Riproposta in apertura di stagione al Regio la Traviata in "poltrona Frau" del Verdi Festival 2001. Nuovo il cast, con una Devia efficace, un Alvarez misurato e una direzione di Palumbo eccessivamente morbida. Il pubblico di Parma ha comunque apprezzato (a parte qualche dissenso rivolto al direttore).

Confronto diretto tra la musica dell'Aroldo e l'epoca drammaturgica dello Stiffelio nella regia ideata da Pizzi per il nuovo allestimento che ha inaugurato la stagione 2003-2004 del Teatro Municipale di Piacenza, targata Fondazione Toscanini. Buona la direzione musicale di Morandi e tanto impegno per un cast vocale generoso ma non del tutto omogeneo. Successo alla fine da parte di un pubblico numeroso.

Originale la festa titolata "Buon Compleanno Maestro Verdi" ideata dal Teatro Regio di Parma. Stralci delle prime sette
opere verdiane sono stati assemblati dalla regia di Puggelli e dalla drammaturgia di Arruga in un percorso che ha raccolto un significativo successo.

"Trovatore" visionario a Ravenna, impostato su una drammaturgia astratta e costruita su proiezioni fotografiche di luoghi tra lo storico e l'industriale. Elementi esterni al dramma verdiano erano gli interventi narrativi che illustravano passo passo la vicenda e la spazializzazione del suono. Ben equilibrata la compagnia di canto, misurato il coro e un poco in ombra l'orchestra.

Ultima opera del Festival Verdi 2003, questo "Nabucco" si presenta scenicamente speculare. Inizio e fine nel marmo scuro del tempio ebaico, mentre la parte centrale nel vivace rosso di Babilonia. Equilibrata la regia di Charles Roubaud. Leo Nucci (Nabucco) e Ferruccio Furlanetto (Zaccaria) emergono per classe ed esperienza, Susan Neves (Abigaille) punta all'effetto e Gloria Scalchi tratteggia in maniera adeguata la sua Fenena. Di navigato carattere ed efficacia la direzione di Bartoletti. Protagonista sopra tutti il coro. Succeso di pubblico finale.

Prima opera del Festival verdi 2003, questi "Lombardi" hanno vissuto le proprie vicende all'ombra del Muro del Pianto, ribadendo a più riprese – grazie alla peraltro efficace lettura del regista Lamberto Puggelli – che la guerra è una brutta cosa. Tra le proiezioni scenografiche realizzate su di un palcoscenico libero da inutili orpelli, hanno raccolto gli applausi, tra gli altri, Michele Pertusi, Alessandra Rezza e Vincenzo La Scola. Vigorosa la direzione di Renato Palumbo. Rinato entusiasmo del Teatro Regio di Parma

De Tomasi, sul piccolo palcoscenico di Busseto, ha concentrato un Don Giovanni vagamente anni '50, incorniciato sulla scena dal marmo della tomba del Commendatore – e, alla fine, del protagonista – tratteggiando nel complesso i personaggi in modo deciso, senza sfumature. Grande impegno per gli allievi del "Progetto Giovani". Funzionale la direzione di Xian Zhang. "Tutto esaurito" e tanti applausi per tutti.

Interessante lettura "femminista" della Mirandolina di Martinu, tratta dalla Locandiera di Goldoni. La regia di Paul Curran funziona, e riesce a calare la vicenda negli anni Trenta divertendo. Roberto Polastri guida l'Orchestra del Comnale di Bologna attraverso una impegnativa partitura ricca di poliritmie e giochi timbrici. Bravi i cantanti, anche ottimi attori, con in testa la protagonista Daniela Bruera. Pubblico soddisfatto.