Nella cittadina svedese il festival diretto da Jan Lundgren, tra Europa e America

jazz

Rossini, Mendelssohn e Brahms risuonano nell'ampia chiesa di San Domenico, mirabilmente interpretati da uno Zimerman in perfetta forma e dalla stupefacente Orchestra "Sinfonia Helvetica" guidata da Grzegorz Nowak.

Il pubblico reagisce inferocito alla regia di Dieter Kaegi, che trasporta la Babilonia nel ventunesiòo secolo, ma è uno spettacolo perfettamente realizzato, stimolante e teatrale.

L'Adina è stata rappresentaatt nell'allestimento del 1999, ma Moni Ovadia ha ritoccato la sua regia ed è stato aggiunto un coro recentemente riscoperto

Prima rappresentazione moderna al ROF, nella sezione Il Mondo delle Farse, dell'Adelina di Pietro Generali: un'operina di scarsa personalità, però utile a conoscere meglio l'ambiente in cui il giovanissimo Rossini mosse i primi passi.

Nell'Arena Sferisterio di Macerata, unica serata con nuovo allestimento del 2003 è stata quella che proponeva Cavalleria rusticana e Pagliacci con la regia (la prima lirica) di Massimo Ranieri: da uomo di teatro, Ranieri ha cercato di tirar fuori letture ed idee connesse con la condivisa matrice mediterranea ed adatte anche allo spazio della rappresentazione, con qualche discutibilità in alcuni particolari. Buona nella media la qualità interpretativa.

Ottimo cast, ma noiosa la regia, sebbene gli inizi sembrassero promettere grandi sviluppi.

In prima esecuzione mondiale l'opera di Schedl su soggetto di Strindberg: attraverso i conflitti erotici e sentimentali dei due personaggi, l'opera evidenzia la contrapposizione tra individuo e morale pubblica e le inevitabili difficoltà nei rapporti tra uomo e donna.

La formazione specializzata nel repertorio contemporaneo e sperimentale si esibisce con un vario e avvincente programma, tra effetti speciali di luce e di amplificazione.

Un dittico che rilegge in maniera divergente la figura di Frankenstein è andato in scena, con risultati interpretativi e apprezzamento assai buoni, a Barga: al sarcastico e ambiguo concerto scenico di Gruber, è seguito un lavoro conciso ma drammaturgicamente denso di Battistelli, che rilegge la figura come androgina nella chiave della moderna creazione artistica.

Un effervescente Thomas Allen ed una sensuale Pamela Armstrong alla testa di un cast spumeggiante inaugurano a Glyndebourne un Fledermaus dal perlage perfetto.

La sensibilità e la bravura di Pavel Vernikov, Anatole Liebermann e Kostantin Bogino regalano al pubblico cividalese una splendida esecuzione dei Trii di Smetana e Cajkovskij.

Al Valle d'Itria la riproposta della versione del Werther che Massenet approntò per il baritono Battistini: altra operazione culturale dagli esiti controversi. Bella la regia di Bernard.

L'opera di Mozart ha inaugurato il Cantiere di Montepulciano in un'edizione che puntava sulla comicità, sui ritmi veloci, sulla spontaneità giovanile.

Convincente la riproposta della Proserpine di Paisiello, nel bicentenario della data di stesura, al Festival della Valle d'Itria, che nel progetto del suo direttore artistico Sergio Segalini resta sempre teso a restituire al pubblico i misconosciuti capolavori frutto dell'asse culturale Parigi-Puglia (alias i maestri 'napoletani-emigranti')

Dopo 10 anni l'opera torna a Caracalla con una Carmen dall'impostazione sorprendentemente cameristica per un teatro all'aperto

Ai Münchner Opern-Festspiele è stato riproposto l'allestimento di Rinaldo firmato da David Alden, Paul Steinberg e Buki Shiff. Le vicende della Gerusalemme liberata sono state lette come una commedia sexy, un delirio visivo fatto di ambienti coloratissimi, forti contrasti stilistici, un trascinante ritmo di immagini. Ben assecondato dalla direzione di Ivor Bolton.

I Münchener Opern-Festspiele hanno riproposto l'allestimento del Ritorno di Ulisse in patria del 2001, con Rodney Gilfry e Vivica Genaux nei ruoli dei protagonisti. La regia di David Alden si muoveva sul confine malcerto tra la amara rappresentazione delle umane fragilità e la vacua ironia.

Con l'Otello, trionfa Enelino Pidò alle Chorégies di Oranges. Uno spettacolo musicalmente riusciuto, fino all'ultimo messo in dubbio dagli scioperi.

Dopo trent'anni e 167 repliche vengono ritirate definitivamente Le nozze di Figaro nella regia firmata da Giorgio Strehler. Per la recita d'addio, purtroppo è stato scelto un cast assai fiacco

Trionfano a Bastille Les vêpres siciliennes in versione francese. Tornano all'Opéra national de Paris dopo un secolo e mezzo.

Il regista Martin Duncan ha ambientato la Entführung di Monaco in uno spazio attraversato da divani colorati, sospesi per aria come tappeti volanti, e ha sostuito i dialoghi con una narratrice. Intensa e stilisticamente appropriata la resa musicale, affidata alla bacchetta di Daniel Harding e alle voci di Malin Hartelius e Roberto Saccà.

Opera Barga prosegue la sua esplorazione del repertorio operistico del Prete Rosso riproponendo un emozionante Tito Manlio diretto da Federico Maria Sardelli

Successo della 'burletta per musica' del giovane Rossini, nella prima giornata di un Festival ricco di appuntamenti dedicati alla musica, danza, teatro e cinema dell'Europa centro orientale.

El Cimarrón, recital per quattro musicisti (esecuzione in forma scenica) di Henze, è stato realizzato presso Macerata nella programmazione congiunta dello Sferisterio e del Festival Terra dei Teatri, in un ottimo ed incisivo allestimento: curato da Brockhaus, puntava tutto sull'elemento naturale della pietra e su un efficacissimo uso delle luci, oltreché su una componente interpretativo-musicale di ottimo livello. Successo pieno.

Il nuovo allestimento della rara opera di Bloch ha convinto per l'approccio visionario ed espressionistico che ha accompagnato il pubblico durante tutta la rappresentazione.

Prosegue con due operine da camera in un atto la serie dedicata da Rocco Mortelliti e Marco Betta al personaggio creato da Andrea Camilleri

A Cagliari è andata in scena un'Aida ambientata dal regista Stephen Medcalf nel periodo delle guerre di fine Ottocento. Il tema della guerra è diventato la chiave di lettura di tutto l'allestimento, con la marcia trionfale trasformata in una esibizione di armi. Scorrevole e brillante la direzione di Maazel. Piena di sfumature espressive l'interpretazione di Norma Fantini.

Prima assoluta del titolo di Amedeo Vives, più legato alla tradizione viennese che al folclore iberico, in uno spettacolo che ha riscosso pieno successo di pubblico al Festival dell'Operetta 2003.

Gli scioperi agitano i festival estivi in Francia. A Beaune si comincia con un lungo ritardo. Ma René Jacobs, l'orchestra Il fondamento e il coro Collegium vocale regalano un magico momento al pubblico paziente. E "Belshazzar" assicura il taglio del nastro della XXI edizione del festival borgognone.