New York: Pierrot lunaire e Arie da camera di Puccini

classica

Il giovane regista tedesco Christoph Schlingensief imposta uno spettacolo di grande suggestione visiva, ma poco o nulla corrispondente al testo di Wagner. Solita schizofrenia: grande direzione musicale di Boulez.

Convincente riproposta nella cornice mondana di Salisburgo del capolavoro dimenticato di Korngold, in un'edizione con molti pregi (visivi) e qualche difetto (musicale).

La Matilde di Shabran era già stata presentata a Pesaro nel 1996 ma solo ora è venuto in luce il suo vero carattere.

Prima esecuzione secondo l'edizione critica di Vincenzo Borghetti, ma resta il problema di trovare l'equivalentedella voce della Colbran

Cresce di recita in recita la giovanissima Marianna Pizzolato, chiamata d'emergenza come protagonista del Tancredi dopo il forfait della Kasarova.

Claudio Abbado e la sua Lucerne Festival Orchestra inaugurano il festival con un programma che tratta del congedo dal mondo con la dolcezza e la malinconia della musica.

Chiude il Festival internazionale d'opera barocca di Beaune. Una splendita produzione dell'oratorio di Haendel "Il trionfo del Tempo e del Disinganno" è l'ultimo spettacolo in programma. È l'occasione per Marc Minkowski di salire sul podio con i suoi Musiciens du Louvre. Nel cast, Deborah York e Anna Bonitatibus.

Nel 1916 Gustav Holst con la sua opera in miniatura Savitri - basata su un soggetto dell'epica indiana Mahabarata - contribuiva al superamento dell'ipertrofico teatro musicale di derivazione ottocentesca.

Importante riproposta di teatro barocco in prospettiva moderna, a 360 gradi. "King Arthur" di Henry Purcell nella versione aggiornata di Nikolaus Harnoncourt e Jurgen Flimm.

Buon successo allo Sferisterio di Macerata per un allestimento del Simon Boccanegra che ha avuto i suoi punti di forza in un'intelligente gestione dello spazio scenico-acustico (trasparente nei confronti delle geniali intuizioni drammaturgiche verdine) e in alcune voci dalla resa interpretativa ottimale nei ruoli.

Alain Lombard ha un malore alle Terme di Caracalla durante il primo atto del Trovatore, continua a dirigere ma alla fine cede e lascia che sia Silvano Corsi a dirigere l'ultimo atto. Poi il ricovero in ospedale.

L'accoppiata Menotti-Domingo riporta l'opera ai tempi del suo massimo splendore, quando le emozioni sembravano sgorgare ancora incontrollate e il canto ne era il principale ambasciatore.

In parte cantata, in parte parlata, Tone Test di Nicholas Brooke, in prima mondiale al Lincoln Center Festival, è una alquanto inusuale opera da camera per due cantanti-attori e grammofono. Il grammofono è stato piazzato dal regista David Herskovits in modo tale da essere sempre ben in vista eppure leggermente scentrato come ad enfatizzarne il ruolo, in apparenza marginale, di mero riproduttore. Esso non viene in realtà impiegato dal vivo ma lo si sente tramite registrazioni su nastro, le quali presentano un montaggio di alcuni degli "Edison Diamond Discs" e che rispecchiano con una certa fedeltà il catalogo di Edison intorno al 1917. I brani spaziano dal "Non credea" di Bellini a un Foxtrot ("One Rose in the Back"), dal vaudeville alle ballate irlandesi, dall'aria della Regina della Notte mozartiana allo yodeling alpino (e le sue trasformazioni in terra country). A dare il via, è una registrazione della pubblicità dello stesso Edison, che non si sa se dire permeata di "aura" oppure terrificante, la quale recita: "I am the Edison Phonograph..."

La nuova opera di Toshio Hosokawa, Hanjo, ha incantato il pubblico di Aix, con la sua scrittura raffinatissima, spesso al confine con il silenzio. Opera immersa in una dimensione onirica e itimistica alla quale ha contribuito anche la regia di Anne Teresa de Keersmaeker.

Tra le cortine fumogene che avvolgono un magico palcoscenico presso il Castello di Miramare il musical di Michael Kunze e Sylvester Levay rinnova il mito della principessa Sissi in chiave anticonvenzionale ma sempre affascinante.

Con l'Orchestre des Champs-Elysées, Philippe Herreweghe e Andreas Staier offrono un ricco programma Beethoven. Grazie ad una visione architettonica d'insieme e ad un sapiente uso di strumenti d'epoca, ne scaturisce una lettura dove la chiarezza la fa da padrona. Accade al Festival di Saintes, non lontano da Bordeaux.

Successo al Festival di Verbier per la Ubs Verbier Festival Orchestra, composta da ragazzi tra i 17 e i 29 anni, diretta da Yuri Temirkanov

Di Strauss (Richard) c'è in fondo poco. Il festival di Montpellier riesuma "Des Elsels Schattens", riadattato in francese da René Koering e strumentato da René Bosc. Nasce una satira tardo-aristofanesca che un bravo cast riesce a far funzionare. O almeno ci prova.

Un Macbeth sicuramente originale è stato proposto nel cartellone del Ravenna Festival. Micha van Hoecke ha calato infatti l'opera di Verdi in atmosfere ispirate a "Trono di sangue" di Akira Kurosawa. Bello lo spettacolo ma un poco straniante pensando all'impianto drammaturgico verdiano. Bravi gli interpreti.

Glass (in persona) e Sollima a Ferrara per Emilia Romagna Festival

Un "Nabucco" secondo tradizione ma con poca fantasia nella regia e una direzione molto piatta, apre gli allestimenti scenici a Caracalla.

William Christie torna a Aix con un superbo "Hercules" di Haendel. E' l'occasione per il regista Luc Bondy per accostarsi all'opera barocca. Gli fa da spalla lo scenografo Richard Peduzzi noto per le sue collaborazioni con Patrice Chéreau. Nel cast, trionfa Joyce DiDonato nei panni della gelosa, fino alla pazzia, Dejanire.

Prima, felicissima rappresentazione italiana delle Congiurate, nella versione ritmica iniziata da Fedele D'Amico e completata da Sergio Sablich.

Bel recupero della "Tempesta" di Shakespeare con musiche di Sibelius per l'apertura della quinta edizione delle "Notti Malatestiane". Efficace il ritmo drammaturgico della rappresentazione valorizzata dalla varietà della partitura.
Meritato successo alla fine.

Una logica per elementi musicali differenziati e scissi, ricombinati e lasciati ingranare verso un'efficace quanto ambigua conclusione, contraddistingue il [mono]dialogo drammatico ¿Pia?, commissione e prima assoluta dell'Accademia Musicale Chigiana ad Azio Corghi: il compositore si è costruito il libretto dal primo lavoro teatrale della Yourcenar, dando rilievo - oltre ai personaggi - ad un coro madrigalistico dalla raffinata scrittura. Molto buona la prova degli interpreti.

Graham Vick debutta all'Arena di Verona con la prima Traviata della sua carriera: e alla fine Violetta si alza e se ne va.

Un vivace e incalzante Paganini di Franz Lehár ha brillantemente inaugurato il XXXV Festival Internazionale dell'Operetta a Trieste, sotto l'eccellente direzione dell'austriaco Alfred Eschwè.

Il Festival dei Due Mondi, che aveva avuto il merito di curarne la seconda rappresentazione mondiale nell'ormai lontano 1976, ha riproposto l'opera in un atto composta da Viktor Ullmann nel campo di Terezin.

Trionfale chiusura della stagione dell'Opernhaus di Zurigo con l'ottima direzione di Franz Welser-Möst