Gorgeous rock
Recensione
classica
Raramente un concerto "rock" porta rilassatezza, bellezza, piacere di essere al mondo. Il Chicobum Festival è torinese (lo organizza l'associazione Barrumba), ma sta nella prima periferia a nord della città, a Borgaro, e ogni cinque minuti passano sulla testa gli aerei che stanno per atterrare qualche metro dopo, all'aeroporto di Caselle: gli aerei nella notte umida e fresca, tra gli alberi, sono un bel gioco imponente di luci aliene, e anche se spruzzano sul morbido praticello folate di gasolio combusto, pazienza.
Prima suonano dei ragazzini californiani stanziati a New York: sembrano usciti da "Ken Park", e il cantante e chitarrista Luke Jenner sta sul palco davvero in modo forte, e ricorda un po' Morrison; la sua voce ricalca lo stile dark di Smith dei Cure, ma la sua vocina isterica e tragica si modula in mille azioni insospettabili. Questi ragazzi (Mattie Safer, bassista e seconda voce, è un altro che sa far rock), come dirà dopo di loro il gentile ed educato Stuart Murdoch degli headliner Belle and Sebastian, hanno un "big future": del 2003 è il loro disco "Echoes".
Poi, i Belle and Sebastian: Murdoch ha con l'altro Stuart, David, una band "acustica", una front line di quattro chitarre che lavorano armonicamente come una sezione orchestrale, e poi quattro violini veri, di legno, e un violoncello di legno, che fanno una musica anni Sessanta (un po' Simon and Garfunkel, ma loro sono venuti prima dei norvegesini Kings of Convenience, un po' Penguin Cafè, un po' Costello), canzoncine colte e serene da ascoltarsi sotto un pallido sole della loro Glasgow, in un pomeriggio fresco e affettuoso (ai loro concerti dialogati invitano ad andare con i figli e con i cani). Eppure, non sono affatto banali, o astuti: il loro "pop" ha sentito tutto e sarà revival e postmodern, ma in realtà concede momenti di bellezza, e di dolcezza che raramente il "rock", maledettamente costretto a fare il maledetto, concede a chi vuole apprezzare anche il piacere antico di uno stop di Murdoch (in cravatta regimental, mocassino luccicante nero e camicia white collar con le maniche rimboccate) perché la corda della sua acoustic guitar ha patito il viaggio da Glasgow (dove il clima era "wet and cold") alla calda Torino, e dove si scopre che sono bugiardi quelli che a Belle and Sebastian avevano detto che questa del nord Italia è una "industrial town": "Turin – invece - is gorgeous". Parola di gorgeous pop musician.
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
classica
A Roma, prima con i complessi di Santa Cecilia, poi con Vokalensemble Kölner Dom e Concerto Köln