Una buona esecuzione dell'ultima opera di Rimskij-Korsaov conferma pregi (solisti e complessi d'indubbio valore) e difetti (la polvere della routine) del Bolshoj

Gelmetti presenta in una luce nuova il Trittico pucciniano, proseguendo nella sua rilettura dell'opera italiana dei primi decenni del Novecento, in cui sta gradualmente scoprendo una modernità fino a ieri insospettata

Un allestimento frettoloso, approssimativo e superficiale del capolavoro mozartiano, che porta un materiale (cantanti, direttore, orchestra) complessivamente decoroso fino al limite della decenza.

Un Ballo in maschera non si può risolvere con la routine, ma è pur sempre Verdi e il pubblico è soddisfatto: che abbia ragione ad accontentarsi di quel che passa il convento?

Libretto velleitario e confuso e musica poco teatrale: anche questa volta Consuelo non passa l'esame. Sarebbe invece interessante riporporre la musica strumentale di Rendano

Dopo centododici anni di comprensibile oblio ripresentato a Cosenza e ora a Roma il saggio scolastico di Francesco Cilea: a quando i compiti d'armonia di Mascagni?

Ripreso da Pier Luigi Pizzi lo spettacolo da lui realizzato insieme a De Lullo nel 1968, che segnò una svolta storica nella messa in scena operistica

Una Bohème di ordinaria amministrazione, riscattata dalla naturalezza e dalla spontaneità dei giovani bohèmiens

A questa splendida esecuzione è mancato solo il protagonista. Ottimo invece il contributo dei complessi dell'Accademia di Santa Cecilia

Un dittico ben assortito, con "Il segreto di Susanna" che tempera l'esasperata drammaticità di "Cavalleria rusticana". E con Pippo Baudo che legge Verga.

Un recupero interessante, che apre uno spiraglio sulla sopravvivenza dell'opera buffa nell'epoca del dominio di Verdi

La scrittura orchestrale del classicimo viennese e la comicità "napoletana" unite nel dramma giocoso di Haydn