Proseguendo nella sua tradizione di presentare Wagner in forma di concerto, l'Accademia di Santa Cecilia offre una bellissima esecuzione di "Tristano e Isotta".

Un'edizione infelice dell'opera belliniana, che ha snaturato quest'incontro tra purissimo belcanto e nascente romanticismo.

Prima assoluta di un'opera di novant'anni fa: era un debito da assolvere, ma Marie Victoire non piaceva neanche a Respighi, che la lasciò nel cassetto.

Una regia attentamente studiata e calcolata in ogni dettaglio guida per mano Carmela Remigio nel suo debutto come Violetta

La forte teatralità di Amadigi, opera dei primi e più fortunati anni londinesi di Haendel, si attenua ma non svanisce in un'esecuzione in forma di concerto.

L'austera e antiretorica musica di Pizzetti trova in Raimondi un validissimo interprete, ben sorretto da Bartoletti, ma il resto non è allo stesso livello.

Allestimento "noir" di Giancarlo Cobelli per "Un Ballo in maschera". Cast discreto e buona direzione.

Il momento cuminante del secondo Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra è una magnifica esecuzione della "Creazione" di Haydn con i Wiener Philharmoniker diretti da Nikolaus Harnoncourt.

Zandonai sfoggia un'orchestrazione ancora oggi sorprendente per la sua raffinatezza, ma fine a se stessa, perché messa al servizio d'un testo estraneo alle grandi correnti culturali europee del tempo.

Seconda inaugurazione col Mozart "serio" del Teatro delle Muse di Ancona: dopo "Idomeneo", quest'anno è stato scelto "Il Re pastore", presentato in una buona edizione.

Soprano o sporanista che sia, il ventiseienne moldavo Radu Marian si procalam erede degli "evirati cantori"

Il musical di Dalla (ma lui preferisce definirlo opera, perché è cantato dall'inzio alla fine) ha debuttato al Gran Teatro di Roma