Il Sogno di Shakespeare e Mendelssohn ritorna a Parma
Successo per l’inaugurazione della nuova Arena estiva sul tetto del Teatro Due
Con l’inizio dell’estate è andata in scena a Parma la commedia shakespeariana “Sogno di una notte di mezza estate” con le musiche di scena di Mendelssohn, allestita nell’originale spazio all’aperto della nuova arena estiva del Teatro Due, un anfiteatro a gradinate gremite dal pubblico richiamato dall’inaugurazione della prima stagione estiva di questo teatro. Nel febbraio 2010 avevamo già seguito una produzione del “Sogno”, allora proposto dal Teatro Regio sempre con la regia di Le Moli. Ora, nella dimensione all’aperto di questo nuovo allestimento la rappresentazione pare aver trovato un respiro drammaturgico più compiuto e organico, con la Filarmonica Toscanini al centro della scena impegnata a seguire il tracciato narrativo disegnato dalle peripezie dei diversi personaggi: Teseo e Ippolita, Oberon e Titania, Ermia e Lisandro, Elena e Demetrio, oltre a tutti gli altri protagonisti di una vicenda che in questa dimensione rappresentativa ha trovato nell’ideale accoppiata testo-musica un canale espressivo capace di rapire il pubblico per le oltre due ore e un quarto di spettacolo. La musica di Mendelssohn è stata gestita con misura dalla direzione di Borgogelli, impegnato nel compito non scontato di tratteggiare il dialogo tra copione e partitura, particolarmente delicato in quei passaggi in cui la concomitanza tra parola recitata e commento sonoro davano forma compiuta agli stilemi del melologo. Una dimensione narrativa che ha portato il testo – nell’efficace traduzione di Luca Fontana – ad accompagnarci in quel panorama favolistico che rappresenta il nucleo di questa commedia, assecondato dai fascinosi colori mendelssohniani, che hanno saputo affascinare anche in questo frangente un pubblico che alla fine ha salutato con appalusi convinti tutti gli artisti impegnati.
Note: Co-produzione Fondazione Arturo Toscanini e Fondazione Teatro Due
Interpreti: Cantanti: Elena Bakanova (soprano), Aurora Faggioli (mezzosoprano). Attori: Emanuele Vezzoli (Oberon, Teseo), Paola De Crescenzo (Titania, Ippolita), Federica Vai (Ermia), Ilaria Falini (Elena), Francesco Gerardi (Demetrio), Davide Gagliardini (Lisandro), Paolo Bocelli (Egeo), Massimiliano Sozzi (Filostrato), Luca Nucera (Puck), Cristina Cattellani (Grande Fata), Gigi Dall’Aglio (Peter Quince, prologo), Nanni Tormen (Nick Bottom, Piramo), Massimiliano Sbarsi (Tom Snout, Muro), Carlo Sella (Francis Flute, Tisbe), Dino Lopardo (Snug, Leone), Gabriele Gattini Bernabò (Robin Starveling, Chiarodiluna), Giulia Pizzimenti, Silvia Lamboglia, Veronica Niccolini, Luisa Mineo (fate al servizio di Titania).
Regia: Walter Le Moli
Costumi: Gianluca Falaschi
Orchestra: Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini
Direttore: Noris Borgogelli
Coro: Coro giovanile Ars Canto
Maestro Coro: Gabriella Corsaro
Luci: Claudio Coloretti
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
Al Teatro Sociale di Rovigo va in scena La voix humaine e a Padova l’OPV propone L’histoire de Babar
A Piacenza la stagione d’opera si apre con successo con una Madama Butterfly dall’efficace segno musicale
A Santa Cecilia, all’Opera e al Teatro Olimpico tre diverse edizioni del balletto di Čajkovskij