Un’isola che profuma di musica

Dal trascinante pianoforte della Argerich all’intensa "notte" di Schönberg, i primi giorni della 28a edizione del Festival Elba Isola Musicale d’Europa.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Recensione
classica
Portoferraio, Teatro dei Vigilanti
Festival Elba Isola Musicale d’Europa
30 Agosto 2024 - 14 Settembre 2024

È stato un avvio variegato e intenso quello offerto dai primi tre giorni del cartellone proposto dal Festival “Elba Isola Musicale d’Europa”, manifestazione che ormai rappresenta uno dei momenti che connotano la vita culturale dell’isola dell’Arcipelago Toscano, giunta in questo 2024 alla sua 28a edizione.

Un percorso che, tra venerdì 30 agosto e domenica 1 settembre, abbiamo seguito guidati da quel prezioso e significativo connubio tra offerta musicale e contesto culturale che prende forma in un territorio specifico, declinazione tra le tante possibili di quel concetto di “festival diffuso” che – sebbene ormai un poco inflazionato – appare sempre più quale concreto volano, utile per valorizzare l’identità dei mille magnifici angoli del nostro «bel paese là dove ’l sì suona».

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

E a risuonare in questo caso sono state innanzitutto le mani di Martha Argerich. La pianista argentina, che del Festival elbano è stata già ospite un paio di volte, è stata la protagonista del concerto inaugurale dello scorso venerdì 30 agosto, ospitato – come i due appuntamenti successivi – al Teatro dei Vigilanti “Renato Cioni” di Portoferraio, piccola e preziosa sala di epoca napoleonica riaperta lo scorso maggio dopo quasi due anni di restauri. Un luogo simbolico per la comunità locale il quale – come accade per innumerevoli altri teatri piccoli o grandi, disseminati nel cuore di tante città e paesi della nostra penisola – custodisce e riverbera la storia culturale e sociale di una comunità. Una dato testimoniato anche nel volume Una città e il suo teatro pubblicato nel 2009 a firma di Giuliano Giuliani, nel quale l’autore – come annota nel suo scritto introduttivo Massimo Scelza, al tempo direttore del «Corriere Elbano» – delinea «una puntuale, ampia e, per molti versi, originale storia del nostro piccolo, grande teatro, I Vigilanti, dalla sua realizzazione, per volere di Napoleone, nel 1814 al 1997, anno della sua definitiva restituzione alla città di Portoferraio e all’Elba tutta». Uno spirito che si è rinnovato con l’ulteriore “rinascita” di questo piccolo scrigno di cultura locale e non solo, intitolato nel 2015 al tenore Renato Cioni e da poco restituito alla collettività a seguito di un nuovo intervento di restauro, riqualificazione ed efficientamento energetico iniziato nel dicembre 2022.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

Di fronte al folto pubblico che esauriva la platea e i tre ordini di palchi di questo “luogo ritrovato”, si è quindi esibita una Martha Argerich in forma smagliante, capace di illuminare il programma dedicato all’amico Claudio Abbado in occasione del decennale della sua scomparsa attraverso un’energia davvero trascinante, a partire dal Trio per pianoforte, violino e violoncello n. 1 op. 49 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, con il quale ha aperto la serata affiancata da Liana Gourdjia al violino e Raphael Bell al violoncello. Una pagina che ha debuttato nel settembre del 1839 di fronte a un Robert Schumann che ha avuto chiare parole di elogio per il compositore di Amburgo: «Questo Trio è una eccellente composizione che tra qualche anno delizierà i nostri nipoti e pronipoti. Mendelssohn è il Mozart del nostro momento storico, il più brillante dei musicisti, quello che ha individuato più chiaramente le contraddizioni dell'epoca e il primo che le ha riconciliate tra di loro». Una sintesi dell’afflato romantico che trova nel brillante virtuosismo che innerva il primo movimento di questo Trio un significativo riverbero, restituito con fluida pregnanza dalla Argerich, in uno scambio scorrevole e coinvolgente intessuto con i bravi compagni di viaggio. Un’affinità confermata nella seconda parte della serata, occupata dal Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 op. 15 di Ludwig van Beethoven, in cui la pianista di origini argentine ha dialogato con l’Elba Festival Orchestra, recente formazione costituita da oltre 30 fra giovani talenti e solisti affermati e qui protagonista di una prova segnata nel complesso da buona reattività ed efficace amalgama timbrico. Caratteri che hanno costituito uno sfondo più che funzionale, sul quale il pianoforte della Argerich ha tratteggiato il segno interpretativo con cui ha attraversato i tre movimenti della pagina beethoveniana, distillando i caratteri più intensi nel passo riflessivo del Largo centrale. A fine serata l’entusiasmo del pubblico è stato premiano da un bis.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

Il giorno successivo sul palcoscenico del teatro dei Vigilanti è salita Arielle Beck, quindicenne pianista francese al suo debutto in Italia e alla quale è stato consegnato in questa occasione l’Elba Festival Prize, un riconoscimento che l’Associazione Amici del Festival – su indicazione della direzione artistica del festival – conferisce dal 2003 a un giovane musicista di talento. Dotata di tecnica pianistica salda e precisa e di una maturità interpretativa in palese divenire, la Beck ha aperto il concerto con il Quintetto per pianoforte e fiati K. 452 di Wolfang Amadeus Mozart affiancata dai solidi contributi di musicisti quali Rossana Calvi all’oboe, Matthew Hunt al clarinetto, Andrea Zucco al fagotto e Jukka Harju al corno, completando poi il programma con alcuni brani solistici tra i quali sono emerse le due “Barcarole” – l’op. 60 di Fryderyk Chopin e la n. 3 op. 42 di Gabriel Fauré, quest’ultima proposta in occasione del centenario della scomparsa del compositore e organista di Pamiers – e la Sonata n. 4 op. 30 di Aleksandr Nikolaevič Skrjabin.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

Ultima tappa musicale della nostra permanenza su un’isola che offre una significativa varietà di declinazioni delle tradizioni e delle ricchezze del proprio territorio – da suggestivi scorci paesaggistici ad angoli preziosi di un mare cristallino capace di ispirare anche una consolidata tradizione di profumeria di matrice artigianale, oltre ad altre eccellenze locali – il concerto di domenica 1 settembre custodiva in qualche modo proprio un omaggio alla stessa Isola d’Elba. Il programma della serata, ospitata sempre presso il teatro dei Vigilanti, comprendeva, infatti, la prima esecuzione assoluta della Sinfonietta per orchestra di Arturo Cuéllar – compositore colombiano per il terzo anno consecutivo in residence presso la manifestazione – brano appunto ispirato alla stessa Isola d’Elba e al suo festival. Una pagina, questa di Cuéllar, segnata – soprattutto nel primo e nel terzo movimento – da scarti ritmico-timbrici che ricordavano vagamente le atmosfere delle colonne sonore ideate da Bernard Herrmann per alcune pellicole hitchcockiane.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

A completare il programma, oltre alla piacevole scioltezza con la quale è stato restituito il Concerto per flauto e orchestra K. 313 di Mozart – con il solista Adam Walker a dialogare con l’Elba Festival Orchestra – il brano Verklärte Nacht op. 4 di Arnold Schönberg, qui proposto nella sua primigenia versione per sestetto d’archi del 1899 per ricordare i 150 anni dalla nascita del capostipite della Seconda Scuola di Vienna. Rispetto alla successiva trascrizione per orchestra d’archi del 1917 – e all’ulteriore revisione del ’43 – l’originaria tessitura strumentale per sestetto ne restituisce quel delicato ordito timbrico-armonico che scaturisce fin dall’iniziale passo melodico discendente che avvia questa pagina ispirata alla poesia simbolista di Richard Dehmel. Una Notte trasfigurata le cui cangianti trasparenze sono state tratteggiate in questa occasione con intensa ed efficace affinità dai sei musicisti impegnati, vale a dire Chiara Sannicandro e Diet Tilanus ai violini, Georgy Kovalev e David Quiggle alle viole, Raphael Bell e Cecilia Hutnik ai violoncelli.

Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)
Elba Isola Musicale d’Europa (foto Michela Lotti)

Anche questa serata è stata salutata, come le precedenti, dagli applausi convinti di un pubblico attento e numeroso.

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