Un barbiere mozartiano
Trionfa a Vienna Paisiello diretto da René Jacobs
Recensione
classica
Si arriva a teatro accompagnati dal fantasma di Rossini e se ne esce a braccetto con quello di Mozart. René Jacobs non ignora l’uno (Tancredi), ma è soprattutto dell’altro che si è fatto sovente il cantore. E non a caso, questo Barbiere di Siviglia di Paisiello lo fa chiudere con una rapidissima citazione delle prime note dell’ouverture delle Nozze di Figaro. Come dire, un’opera termina e l’altra comincia senza cesure, come in Beaumarchais. E di fatto la continuità è evidente. Anche se, cercando a tutti i costi Mozart, si può rischiare di perdersi Paisiello. Invece, questa produzione del Theater an der Wien è il migliore omaggio che gli si poteva rendere. Uno scintillio di intelligenza e di bravura.
L’eroe suo malgrado dell’opera è Bartolo che ne diventa il protagonista, anche perché sia Jacobs sia i registi Moshe Leiser e Patrice Caurier possono contare su un eccelso interprete, Pietro Spagnoli. Il baritono romano ha dalla sua la combinazione di un pieno controllo vocale all’abilità della recitazione. L’altra stella della serata si rivela il giovane Andrè Schuen: la sua è una presenza scenica a tutto tondo che ci consegna un Figaro quanto mai credibile. Bello il timbro, agile la tecnica, convincente la recitazione. Bravissimo pure Fulvio Bettini. Pieno successo pure per Mari Eriksmoen, pur con qualche difficoltà negli acuti.
La Freiburger Barockorchester è un insieme di prodigiosi solisti che sotto la direzione di Jacobs ha saputo tirare fuori tutta la raffinatezza della partitura di Paisiello. In un universo borghese dei primi del Novecento, collocano l’azione i registi che hanno curato con meticolosità ogni gesto dei cantanti. Un vero piacere, il vederli strappati alle solite pose convenzionali. Un Barbiere che speriamo finisca presto in dvd.
Interpreti: Pietro Spagnoli (Dottore Bartolo), Mari Eriksmoen (Rosina), Andrè Schuen (Figaro), Topi Lehtipu (Il conte Almaviva), Fulvio Bettini (Don Basilio)
Regia: Moshe Leiser, Patrice Caurier
Scene: Christian Fenouillat
Costumi: Agostino Cavalca
Orchestra: Freiburger Barockorchester
Direttore: René Jacobs
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