Il lungo lamento notturno di una donna senza dimora, esposta al disprezzo e all’incomprensione dei pochi che incrociano il proprio percorso con il suo, nei grandi spazi di una stazione ferroviaria, pieni di esseri umani ma poveri di umanità.
Per "Super flumina", la sua nuova opera, Sciarrino mette da parte il mondo classico e le storie fuori dal tempo e sceglie un soggetto contemporaneo, benché intriso di reminescenze letterarie. Della fonte dichiarata, il romanzo di Elisabeth Smart, c’è più di una traccia nel delirio della donna fra richiami biblici, oscenità e frammenti sconnessi di un’esistenza passata.
Opera di contrasti linguistici fra lo sconnesso lirismo del monologo della donna e la scabro vocabolario del quotidiano dei suoi anonimi interlocutori quando non degli annunci di ritardi di improbabili treni Intracity o di Extracityplus. E opera di contrasti anche nel tessuto musicale, che forse non ha l’elegante compattezza di altre opere del compositore siciliano, ma che combina con sagacia drammaturgica gli elementi più caratteristici della lingua musicale sciarriniana. Elementi che sono ben messi in evidenza dalla perizia direttoriale di Tito Ceccherini, particolarmente attento a dare rilievo alla ricchezza timbrica e coloristica del grande organico orchestrale richiesto dal compositore. Altrettanto efficace è la prova di Anna Radziejewska che non sacrifica le necessarie esigenze espressive alle impervie volute della lunga melopea della donna.
Anne Neuser disegna uno spazio astratto in forte pendenza con un anfratto sul davanti come rifugio della donna per accogliere lo spettacolo, pertinente ma un po’ monocorde, firmato da Andrea Schwalbach, animato più dalle videoproiezioni che dai sommessi interventi coreografici di McManus. Qualche vuoto in sala, ma accoglienza calorosa.
Note: Commissione del Nationaltheater di Mannheim. Prima rappresentazione assoluta. Altre rappresentazioni: 28 maggio; 1, 6 giugno e 1 luglio 2011.
Interpreti: Anna Radziejewska (La donna), Artur Janda (Un passante/un poliziotto), Thomas Lichtenecker (Un giovane/Voce lontana), Thomas McManus (danzatore), Ludovica Bello e Francesco Damiani (Altoparlanti degli annunzi)
Regia: Andrea Schwalbach
Scene: Anne Neuser
Costumi: Stephan von Wedel
Coreografo: Thomas McManus
Orchestra: Orchester des Nationaltheaters Mannheim
Direttore: Tito Ceccherini
Coro: Chor des Nationaltheaters Mannheim
Maestro Coro: Tilman Michael
Luci: Bernard Häusermann