Selvaggi con aplomb

A Santa Cecilia i paesaggi metropolitani di Sentieri Selvaggi

Recensione
classica
Accademia di Santa Cecilia Roma
11 Novembre 2011
Sembrava non essere la serata migliore per attirare l’attenzione del pubblico romano: come se non bastassero i riflettori sui palazzi del potere, di fianco nella sala Santa Cecilia gremita si celebrava uno degli eventi Gergiev-Mariinskij. E in effetti il colpo d’occhio iniziale della Sala Sinopoli per il concerto dell’ensemble Sentieri Selvaggi era quello consueto di un concerto di contemporanea. Meno consueto lo spiegare a parole facili di Filippo Del Corno, quelle vibrazioni improvvise dei bassi che arrivano allo stomaco e il risuonare amplificato di ciò che usciva da esecutori dall’aplomb e dal look nero classico. Scorreva così con il titolo di Metropolis il paesaggio sonoro urbano, puzzle variamente composto di suoni frammentati, ritmi ossessivi, timbri techno, melodie spezzate. Da “ACDC” di Gordon al durissimo “Grazioso” di Turnage, alla destrutturazione di “Disco” di Andriessen, al lirismo spezzato di “Urban Ring” di Galante, alle trasformazioni di un antico tema tradizionale di “Kick” di Martland. Due prime assolute, “Musica profana” di Del Corno - trittico anch’esso giocato su melodie antiche di partenza immerse in un tessuto ritmico funk e techno- e “Soul Brother n.1” di Boccadoro - lo straordinario vibrafono di Andrea Dulbecco da una parte e il resto dell’ensemble dall’altra - “non un dialogo ma un assalto del gruppo al solista” spiegava l’autore. Il quale con grande vigore dirigeva l’ensemble (bravissimi tutti gli strumentisti) e si alternava a Del Corno al microfono nel presentare le esecuzioni. E dunque al termine quel discorrere semplice con il pubblico e tanta travolgente parossistica ritmicità trasmetteva energie vitali e positive. Esito felice e diremmo non così consueto nell’ascolto di musica del nostro tempo.

Interpreti: Paola Fre, flauto; Mirco Ghirardini, clarinetto; Andrea Dulbecco, vibrafono e percussioni; Andrea Rebaudengo, pianoforte; Piercarlo Sacco, violino; Aya Shimura, violoncello

Orchestra: Sentieri Selvaggi Ensemble

Direttore: Carlo Boccadoro

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