Questa Stuarda non si lascia liquidare
Straordinario successo di Mariella Devia al Maggio Musicale Fiorentino

Recensione
classica
I tam tam dei social network hanno appena cominciato a tambureggiare la notizia del risultato dell’incontro al Mibac in cui è stata ufficialmente prospettata l’ipotesi della liquidazione della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Ma, a quanto pare, la notizia ha appena sfiorato il pubblico convenuto per la Maria Stuarda in forma di concerto con Mariella Devia nel ruolo del titolo. Forse sarebbe il momento, per i fiorentini, per gli artisti e tecnici (che però restano divisi dall’abisso delle sigle sindacali di riferimento e incapaci di produrre un progetto comune), per tutti, di dare un segnale, di presentare finalmente il conto a qualcuno, in primo luogo a tutti gli amministratori ordinari e straordinari che si sono avvicendati da un decennio a questa parte, e per riflettere su tanti errori. Ma, stasera, la musica continua, come quando affondò il Titanic, se non che qui far musica è appunto la missione, e allora consideriamo questo successo come il frutto dell’orgoglio di chi vuole continuare ad adempierla.
Un successo, poi, che ha un nome e cognome: Mariella Devia. Una protagonista che in capo ad una carriera di eccezionale durata manifesta ancora i pregi di sempre: la luce lunare del registro alto, la magica unità dei registri, le delizie belcantistiche così plasticamente sbalzate, ma anche la sobria, sempre sorvegliata e tuttavia così avvincente incisività degli accenti, la capacità di usare il virtuosismo per sottolineare la parola, l’intenzione espressiva, fino alla struggente preghiera finale. Magnifica primadonna, davvero, ma ben assecondata dal cast, a cominciare dall’Elisabetta fresca e vocalmente flessuosa di Laura Polverelli, sul podio dell’orchestra e del coro Alain Guingal.
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