Scelto emblematicamente come manifesto della sua più nuova avventura teatrale, l’ultimo spettacolo firmato da Calixto Bieito non potrebbe rappresentare meglio l’essenza e l’estetica del suo teatro e la sua cupa visione del mondo. Quasi obbligato il passaggio per un classico del teatro spagnolo e un testo costruito sulla metafora del mondo come scena della sacra rappresentazione dell’eterno ciclo dell’esistenza. Con la complicità di Marc Rosich e Josef Mackert, Bieto scarnifica il testo di Calderón, sfrondandolo dell’obsoleta grazia delle volute barocche del verso e svuotandola di ogni contenuto religioso, e lo fa strumento di una rappresentazione spietata e tesissima della parabola della condizione umana. Carles Santos ci mette la sua musica, martellante e ostinata, composta per tre strumentisti (all’organo, armonio e percussioni) e una varietà di strumenti che includono incudine, trapano e due conchiglie. E però quando si tratta di canto – riservato ai tre artefici della rappresentazione e al bimbo mai nato, in contrasto con lo scabro parlato dei mortali – il linguaggio si fa più articolato e apre alle seducenti volute di linee vocali che devono molto al barocco. La stessa dualità fra canto e crudo realismo del parlato si ritrova nella scena di Rebecca Ringst: un cielo di canne d‘organo che incombe su un tappeto di materiali organici.
Come sempre fondamentale in Bieito è la fisicità degli attori, tutti bravissimi, che danno tutto, anche la nudità, alla verità della rappresentazione. Generoso anche l’apporto dei cantanti Xavier Sabata, acrobatico (anche vocalmente) artefice del teatro del mondo, Leandra Overmann, “mater dolorosa” di sapore lorchiano, e Jana Havranová, una morte con i colori di Velázquez. Spettacolo a tratti difficile, ma benedetto dal folto pubblico.
Note: Prima rappresentazione assoluta in collaborazione con Barcelona Internacional Teatre (BIT). Altre rappresentazioni: 12, 18, 19, 25, 27 novembre 2011 e 28 giugno 2012. In tournée fino a giugno.
Interpreti: Xavier Sabata (L’Autore), Leandra Overmann (Il Mondo), Victor Calero (Il Re), Iris Melamed (La Discrezione), Jana Havranová (La Legge della Grazia), Nicole Reitzenstein (La Bellezza), Konrad Singer (Il Ricco), Martin Weigel (Il Contadino), Frank Albrecht (Il Povero), Lena Drieschner (Un’Anima perduta), Leonhard Bromig (Un Bambino)
Regia: Calixto Bieito
Scene: Rebecca Ringst
Costumi: Ingo Krügler
Orchestra: Clemens Flick (organo e armonio), Alison Luz (armonio), Michael Kiedaisch (percussioni)
Direttore: Clemens Flick
Luci: Markus Bönzli