Non così fan tutti

In scena "Così fan tutte" al Théâtre des Champs-Elysées. Il cast maschile eccelle.

Da sinistra a destra: Luca Pisaroni, Rinat Shaham, Veronica Cangemi, Paolo Fanale, Jaël Azzaretti, Pietro Spagnoli (foto Alvaro Yañez)
Da sinistra a destra: Luca Pisaroni, Rinat Shaham, Veronica Cangemi, Paolo Fanale, Jaël Azzaretti, Pietro Spagnoli (foto Alvaro Yañez)
Recensione
classica
Théâtre des Champs Elysées Parigi
Wolfgang Amadeus Mozart
22 Novembre 2008
Di questa produzione di "Così fan tutte", nei salotti buoni parigini, si era già detto tutto prima ancora che il sipario si aprisse. Bersagli preferiti: tanto il regista quanto il direttore d’orchestra. Colpevole l’uno di non avere mai fatto regia d’opera (e soprattutto di essere un attore della Comédie-Française, targata con snobismo come conservatrice), e l’altro di non avere mai diretto Mozart. Mentre il venticello della cabala soffiava, appariva difficile non lasciarsi condizionare. E invece fu la sorpresa. Eric Genovèse firma una regia onesta, al servizio della parola, senza mai fare d’intralcio alla musica: il libretto di Da Ponte ne esce esaltato anche per un pubblico che non capisce necessariamente l’italiano. La recitazione dei cantanti è curatissima e l’“araba fenice” delle nozze tra testo e musica sembra ritrovarsi sul palcoscenico. Senza star strabilianti, il cast brilla. Convincenti la Dorabella di Rinat Shaham e la Despina di Jaël Azzaretti servita dai suoi talenti d’attrice. Ma soprattutto sono i tre uomini a rivelarsi come i migliori. Pietro Spagnoli è un artista completo. Luca Pisaroni s’impone sulla scena con autorevolezza. E il giovane Paolo Fanale seduce grazie ad un timbro cristallino anche se il volume è ancora timido. Perla nera della serata: Veronica Cangemi, per nulla a suo agio con gli sbalzi di Fiordiligi. “Per pietà” è salvato dal mestiere, ma non dal talento. Jean-Christophe Spinosi ha capito il respiro mozartiano. Sa propagare energia senza strafare. Non trascina l’ensemble Matheus in tempi eccessivi, regala al contrario, sospensioni liriche. Va detto senza ambiguità: dopo Vivaldi e Rossini, conquista pure Mozart. Solo nei recitativi, i cantati erano abbandonati a se stessi dalla fortepianista, che lascia lunghi momenti vuoti.

Interpreti: Veronica Cangemi, Fiordiligi Rinat Shaham, Dorabella Francesco Meli, Ferrando Luca Pisaroni, Guglielmo Pietro Spagnoli, Don Alfonso Yaël Azzaretti, Despina

Regia: Eric Genovèse

Direttore: Jean-Christophe Spinosi

Luci: Olivier Tessier

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