Mozart ex machina

Prime assolute di Lang e Hölsky all'apertura della Mannheimer Mozartsommer

Recensione
classica
Mannheimer Mozartsommer Mannheim
18 Luglio 2010
La Mozartsommer di Mannheim, il più giovane dei festival della già ricca estate musicale estiva tedesca, apre l'edizione 2010 con un omaggio lungo un giorno al compositore salisburghese. Si comincia nel foyer del Nationaltheater di Mannheim con una prospettiva inedita che rinvia al secolo mozartiano, secolo di lumi ma anche di automi e macchine (e lo stesso Mozart scrisse musiche per l'orologio meccanico ideato dal conte Deym). Già oggetto di interesse da parte di Stravinskij e numerosi altri compositori novecenteschi, l'autopiano è il protagonista delle nuove composizioni di Bernhard Lang e Adriana Hölszky. Per entrambi punto di partenza è la mozartiana "Sonata in la maggiore KV 331". In "Monadologie X", Lang disfa la trama del rondò "Alla Turca" enuclenadone accordi e cellule tematiche riproposte in strutture cicliche e sequenze imprevedibili. Di Mozart non rimane invece che un accordo ripetuto nel finale nel "Pegasus" di Hölszky, che segue una linea di ispirazione autonoma lungo il filo di una riflessione sulle potenzialità interpretative ed espressive dell'autopiano in relazione al pianoforte. Un viaggio ai limiti delle possibilità della voce è quello che propone Isabella Beumer nella riuscita performance "email [frz. e' ma:j]" con gli inevitabili rimandi alla Regina della notte e ai virtuosismi dei castrati. È fatta con vecchi microsolchi la performance "Second Hand Mozart" di Wolfgang Fuchs, insolito dj che mixa, rallenta e ripete schegge mozartiane ai limiti del riconoscibile. Più convenzionale il seguito nei giardini di Schwetzingen con divertimenti per fiati e gruppi vocali di qualità disuguale. A conclusione della lunga giornata, un'austera e crepuscolare "Clemenza di Tito" firmata dal regista Günter Krämer e diretta con veemenza forse eccessiva da Dan Ettinger.

Note: La Mozartsommer di Mannheim continua fino al 25 luglio 2010. Le compisizioni di Bernhard Lang e Adriana Hölsky vengono ripetute quotidianamente al Nationaltheater di Mannheim.

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