Medea horror
A Francoforte Anne Sofie von Otter protagonista della “Médée” di Charpentier
Recensione
classica
«Retire-toi, tes yeux ne pourroient soutenir l’horreur qu’ici je vais répandre» ordina Médée alla fida confidente Nerine, quando il dolore per il tradimento dell’amato Jason si trasforma in follia distruttrice. Un orrore che il regista David Hermann illustra con un certo gusto che strizza l’occhio a un certo cinema di serie Z, ma che scompagina un racconto fin là lineare e non di rado intenso mettendo a nudo una certa povertà di ispirazione. La scelta di abiti contemporanei come la scena fissa che occupa l’intera larghezza dello spazio del Bockenheimer Depot – un moderno loft diviso in vari ambienti su piani diversi (cucina, salotto, palestra e giardino esterno con piante acquatiche) – risulta una scelta puramente convenzionale più che un modo per sottolineare la forza straordinaria di una delle figure più ricorrenti nella letteratura nel corso dei secoli.
Una forza che fortunatamente si coglie tutta nella prova straordinaria di una grande interprete come Anne Sofie von Otter, che veste per la prima volta i panni della maga e madre omicida (se si esclude un suo recente cd). Ogni frase è resa con il giusto accento, ogni parola acquista un senso, ogni gesto o sguardo è misuratissimo. Gli altri interpreti, tutti dell’ensemble del teatro, nonostante il confronto impari, risultano credibili specie in un repertorio raramente frequentato dai teatri tedeschi (ed è la prima volta di quest’opera a Francoforte). Di particolare rilievo le prove di Christiane Karg e Julian Prégardien, solo un po’ affaticato nel finale.
Credibile anche il suono che Andrea Marcon riesce a costruire con la Frankfurter Museumorchester, innestata con strumentisti specialisti del genere, fra cui il notevole basso continuo. Nel complesso una buona prova, premiata dall’apprezzamento del pubblico.
Interpreti: Anne Sofie von Otter (Médée), Simon Bailey (Créon), Julian Prégardien (Jason), Christiane Karg (Créuse), Eun-Hye Shin (Nérine), Sharon Carty (Cleone), Sebastian Geyer (Oronte), Vuyani Mlinde (La Vengeance), Simon Bode (La Jalousie)
Regia: David Hermann
Scene: Christof Hetzer
Costumi: Christof Hetzer
Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester
Direttore: Andrea Marcon
Coro: Ensemble Barock vokal der Hochschule für Musik Mainz
Maestro Coro: Christian Rohrbach
Luci: Joachim Klein
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