L'incanto della Francia
Magdalena Kožená e lo Scharoun Ensemble con musiche da Debussy a Canteloube
Recensione
classica
Con la sua voce estremamente versatile la mezzosoprano Magdalena Kožená dà nuove sfumature a un vasto repertorio che spazia da arie barocche ai Lieder del Novecento. In una serata alla Philharmonie di Berlino dedicata alla musica francese la cantante ceca, perfettamente a suo agio con la lingua, ha sfoggiato un bel timbro scuro e dolce. Con la serie di concerti 'Umsungen' la Philharmonie non solo rende omaggio alla musica vocale ma presenta anche strumentisti di rilievo. Oltre allo Scharoun Ensemble costituito da musicisti dei Berliner hanno partecipato prime parti dell'orchestra come il flautista Andreas Blau e l'oboista Jonathan Kelly. Con 'Psyché' di Manuel de Falla e 'Ma Mère L'Oye' di Maurice Ravel il pubblico è stato introdotto nel mondo onirico dei miti antichi e delle fiabe. Grandi applausi anche per l'arpista Marie-Pierre Langlamet nelle 'Danses pour harpe chromatique' di Claude Debussy. A sei canzoni di Gabriel Fauré su poesie di Hugo et Verlaine sono seguite la 'Chanson perpetuelle' di Ernest Chausson, poco eseguita nelle sale da concerto, e canzoni ancora meno conosciute di Joseph Canteloube su versi in dialetto alvernese. Di Ferruccio Busoni è stata interpretata la 'Berceuse élégiaque' nella quale gli archi si sono uniti al flauto, al clarinetto, all'armonium e al pianoforte. Così il 'canto' degli strumenti in questa serata tra recital e musica da camera ha lasciato un'impressione altrettanto intensa come la voce umana. Lo Scharoun Ensemble il prossimo 7 ottobre si esibirà alla Scala sotto la bacchetta di Andrea Pestalozza nel concerto inaugurale del 21simo Festival di Milano Musica.
Interpreti: Magdalena Kožená, mezzosoprano Scharoun Ensemble Berlin (Wolfgang Brandl, Rachel Schmidt, Micha Afkham, Richard Duven, Peter Riegelbauer, Alexander Bader, Markus Weidmann, Stefan de Leval Jezierski) Andreas Blau, flauto Jonathan Kelly, oboe Marie-Pierre Langlamet, arpa Hendrik Heilmann, pianoforte Heike Clara Gneiting, armonium
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