Due compositori protagonisti del primo Novecento come Manuel de Falla e Ottorino Respighi hanno in comune, a parte il dato anagrafico, l'esperienza rappresentata dal confronto operistico con il teatro delle marionette, peraltro risolto naturalmente attraverso approcci ed esiti stilistici molto differenti. A riannodare questi fili paralleli ci ha pensato il Teatro Rossini di Lugo che, nell'ambito dell'edizione 2004 del Lugo Opera Festival, ha presentato nella stessa serata "El retablo de Maese Pedro" di Falla e "La bella dormente nel bosco", operina sostanzialmente dimenticata - almeno dai nostri palcoscenici, e fino ad oggi - del compositore bolognese. A curarne l'allestimento scenico è stato chiamato il regista Michal Znaniecki, che ha posto di fronte al pubblico due letture assieme differenti, complesse e macchinose. Per il lavoro del compositore spagnolo l'impianto proponeva un vero e proprio teatrino in legno, dove un nutrito gruppo di mimi sostituivano le marionette dopo averne raccolti i pezzi calati dai palchi laterali, richiamandone le movenze in maniera a tratti fin troppo marcata, e rimandando il compito di definire la vicenda ai personaggi affidati ai tre cantanti: Massimiliano Tonsini (Maese Pedro), Vicenc Esteve Madrid (El Trujamán) e Massimiliano Gagliardo nei panni di un Don Chisciotte che, come da copione, contesta e sale in palcoscenico dalla platea.
Ma la platea rimane luogo di transito anche nell'opera di Respighi, che parte rievocando una registrazione radiofonica dei primi decenni del secolo scorso - rimando diretto alle esecuzioni radiofoniche torinesi di questo lavoro tra il 1936 e il 1939 - per poi immergersi nella dimensione della fiaba grazie ad un altro ricco teatrino fatto di finestre cangianti e pannelli colorati. Su questo sfondo i numerosi personaggi si muovono con maggiore efficacia rispetto all'opera precedente, dando vita comunque a complessi rimandi simbolici che il regista prende pari pari dall'impianto drammaturgico dell'opera e propone senza mediazione sulla scena. Il dato musicale, nelle mani di Aldo Sisillo alla guida dell'Orchestra del Comunale di Bologna, si rivela più curato nei riguardi della partitura di Respighi, ricca di allusioni stilistiche le più varie, che vanno dal barocco al fox-trot, passando da atmosfere pastorali di beethoveniana memoria e altre citazioni più o meno palesi. Buon impegno del coro e, soprattutto, dei cantanti: undici interpreti per sedici personaggi. Il pubblico presente, a giudicare dagli applausi, è uscito dal teatro soddisfatto.
Interpreti: La bella dormente: Il re, Massimiliano Gagliardo; La regina, Monica Carletti;
La principessa, Ermonela Jaho; Il principe, Alessandro Safina; La fata Azzurra, Elena Bakanova; Il cuculo, la fata verde, il fuso, Maria Nunzia Menna; La vecchia, la Duchessa, Camilla Michelotti; Il buffone, il gatto, Massimiliano Tonsini; l'ambasciatore/il boscaiolo, Antonio Marani, Mister Dollar Chèques, Simone Faucci; l'usignolo, Elizaveta Martirosyan
El retablo de Maese Pedro: Don Quijotte, Massimiliano Gagliardo; Maese Pedro, Massimiliano Tonsini
El Trujamán, Vicente Esteve Madrid
Regia: Michal Znaniecki
Scene: Michal Znaniecki
Costumi: Paola Mariani
Orchestra: Orchestra del Teatro Comunale di Bologna
Direttore: Aldo Sisillo