I pescatori tornano a Napoli dopo cinquant'anni

A Napoli il capolavoro giovanile di Bizet ottiene un successo pieno e senza ombre

Recensione
classica
Teatro San Carlo Napoli
Georges Bizet
25 Ottobre 2012
“Carmen” è un vero e proprio miracolo e i miracoli non hanno prologhi: che questa tesi – un tempo largamente condivisa, oggi difesa ancora con snobistica sicumera da alcuni palati fini nostrani – sia parecchio discutibile è attestato già solo dai consensi che negli ultimi tempi accompagnano ogni messa in scena dei “Pêcheurs de perles”. Un’opera la cui sfortuna passata, argomentata di solito con la presunta inesperienza di un Bizet venticinquenne, si spiega forse meglio con l’adozione di metri di giudizio estetici e drammaturgici estranei all’orizzonte di fruizione che il compositore aveva di fronte. Il solo torto di Bizet fu infatti quello di adeguarsi alle convenzioni del Théâtre Lyrique di Carvalho, dove imperava quel drame lyrique à grand spectacle, la cui costruzione, come si sa, era all’insegna dell’eclettismo e della discontinuità narrativa, con ampi tableaux, eleganti coreografie e scene corali. Anche a Napoli, dove mancava da più di cinquant’anni, il capolavoro giovanile di Bizet è stato accolto da un successo pieno e senza ombre, segnando un punto a favore conclusivo per la stagione 2011/12. Basato su un allestimento del “Verdi” di Triste, lo spettacolo si giova della regia intelligente di Fabio Sparvoli che rispetta tempo e ambientazione con idee interessanti e scene essenziali ma suggestive di Giorgio Ricchelli. La direzione di Ferro valorizza adeguatamente le squisite finezze della partitura, con una compagnia di canto ottimamente assortita: Patrizia Ciofi dà voce a Léila con la grazia e l’abilità che tutti le riconoscono da sempre, Dmitry Korchak è ormai un Nadir esperto e convincente, Dario Solari è ben calato nella parte di Zurga, a parte qualche episodica sbavatura nell’intonazione; Roberto Tagliavini dà a Nourabad bel timbro e sicuro fraseggio.

Interpreti: Leila: Patrizia Ciofi; Nadir: Dmitry Korchak; Zurga: Dario Solari; Nourabad: Roberto Tagliavini

Regia: Fabio Sparvoli

Scene: Giorgio Ricchelli

Costumi: Alessandra Torella

Coreografo: Annarita Pasculli

Direttore: Gabriele Ferro

Maestro Coro: Salvatore Caputo

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