Faust secondo Chailly
Il direttore milanese dirige Wagner e Liszt a Berlino
Recensione
classica
Con i Berliner Philharmoniker Riccardo Chailly ha esplorato il complesso universo di Faust, mitico personaggio goethiano che fin dall'Ottocento esercita il suo fascino su compositori, pittori e poeti. Nella sua "Ouverture di Faust", primo movimento di una sinfonia rimasta incompiuta, Richard Wagner riflette sulla solitudine del dottore che vende l'anima al diavolo. Fin dall'introduzione lenta, suonata dai tubi e dai contrabbassi, la formidabile orchestra sotto la bacchetta del direttore milanese evoca un'atmosfera accattivante. Il susseguirsi dei temi musicali rende palpabile il carattere irrequieto di Faust. Guidati da Chailly con grande lucidità e sensibilità gli strumentisti dei Berliner danno un'ulteriore prova della loro maestria tecnica e interpretativa.
Dal brano Franz Liszt più tardi trasse ispirazione per "Una Sinfonia di Faust", parafrasando nel primo movimento un motivo tratto dall'ouverture del suo amico. Nella seconda parte, dedicata a Gretchen sedotta e poi abbandonata, singoli gruppi di strumento, i violini dei primi leggii, i fiati o le viole, entrano in bellissimi dialoghi tra di loro, come se eseguissero musica da camera. Dal semplice mondo di Gretchen Liszt ci scaraventa poi nell'universo diabolico di Mefistofele, evidentemente influenzato dal finale grottesco della "Symphonie Fantastique" di Hector Berlioz. Tuttavia la sinfonia di Liszt non finisce nel caos ma si conclude con la versione cantata del Coro mistico della tragedia di Goethe, celebrando "l'eterno femminile" che ci trae in alto. Interpreti il tenore Nikolai Schukoff e i cantanti maschi del superlativo Coro Radiofonico di Berlino. Grandi applausi per Chailly e tutti i partecipanti per un'esecuzione intensa e sublime.
Interpreti: tenore: Nikolai Schukoff
Orchestra: Berliner Philharmoniker
Direttore: Riccardo Chailly
Coro: Coro Radiofonico di Berlino
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