Elina e la gallina

Nell'"Affare Makropulos" a Francoforte vince la musica

Recensione
classica
Oper Frankfurt Frankfurt am Main (Francoforte sul Meno)
Leos Janacek
08 Aprile 2012
Cominciava fra le gallina (vere) di una coloratissima scena contadina l’avventura della sedicenne Elina Makropulos, costretta suo malgrado a ingerire l’elisir di lunga vita distillato dal padre Hyeronimus per volere dell’imperatore Rodolfo. Un prologo che svelava subito il segreto della seducente cantante Emilia Marty, togliendo così molto al sulfureo fascino della geniale pièce del 1922 del praghese Karel Capek, messa in musica da Leoš Janácek solo quattro anni più tardi. Ma anche il seguito dello spettacolo di Richard Jones aveva poco da rivelare, tranne una diligente e accurata direzione del composito cast. E la scena fissa e polifunzionale di Antony McDonald non aiutava a dissipare una certa monotonia anche sul piano delle immagini. Fortunatamente il cast messo insieme dall’Oper Frankfurt aveva numerosi punti di forza, a cominciare dall’eccezionale protagonista Susan Bullock perfetta nei frusti panni di una Lulu stagionata e livida di risentimento verso un’umanità che gode del privilegio della morte grazie a cui la vita ha senso. Impeccabile come sempre, Johannes Martin Kränzle regalava al sordido barone Prus un tocco di svagata eleganza anche nel fraseggio, mentre lo smanioso Albert Gregor era reso da Paul Groves con intemperanza vocale ai limiti delle possibilità. Fra i ruoli minori vanno citati il brillante cameo di Hauk-Šendorf dello stagionato Graham Clark, la sentimentale Kristina di Christiane Karg e l’autorevole Kolenatý di Dietrich Volle. Di gran valore la direzione di Friedemann Layer, perfetto nella resa del complesso ordito orchestrale e delle tensioni latenti che si scioglievano nella lancinante scena finale. La vera regia dello spettacolo, in fondo, si coglieva soprattutto nel suo gesto musicale.

Note: Nuova produzione. Rappresentazioni: 8, 12, 14, 20, 26 e 29 aprile 2012.

Interpreti: Paul Groves (Albert Gregor), Susan Bullock (Emilia Marty), Jan Markvart (Vítek), Christiane Karg (Kristina), Johannes Martin Kränzle (Jaroslav Prus), Aleš Briscein (Janek), Dietrich Volle (Dr. Kolenatý), Graham Clark (Hauk-Šendorf), Vuyani Mlinde (Macchinista), Anja Fidelia Ulrich (Cameriera/Guardarobiera)

Regia: Richard Jones

Scene: Antony McDonald

Costumi: Antony McDonald

Coreografo: Lucy Burge

Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester

Direttore: Friedemann Layer

Coro: Chor der Oper Frankfurt

Maestro Coro: Michael Clark

Luci: Mimi Jordan Sherin

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo