Dudamel in odore di Berliner
Con Barenboim per due Brahms
Recensione
classica
Con Gustavo Dudamel alla guida della Staatskapelle Berlin si è aperto il "Musikfest Berlin" che fino al 22 settembre vedrà sul palcoscenico della Philharmonie solisti e orchestre conosciuti sulla scena internazionale. A fianco di Dudamel, considerato tra i 'papabili' per la successione di Simon Rattle sul podio dei Berliner Philharmoniker, si è esibito Daniel Barenboim, nella veste di solista nei Concerti per pianoforte e orchestra n.1 e n.2 di Johannes Brahms.
Fin dall'inizio del primo "Concerto in Re minore op. 15", cupo e tormentato, la Staatskapelle sfoggia il suo tipico suono caldo e scuro. Nel primo movimento il dialogo tra solista e orchestra è drammatico, quando il pianoforte si confronta con il suono impetuoso degli ottoni e dei timpani. Il secondo movimento (Adagio), ricco di momenti di introspezione lirica, è interpretato con grande sensibilità sia da Barenboim sia dagli strumentisti dell'orchestra, poi segue il finale brioso dai ritmi inquietanti.
Della serata rimane impresso soprattutto il "Secondo concerto in Si bemolle maggiore op.83", con il corno che all'inizio attacca dolcemente il tema principale, sviluppato oltre dal pianoforte. In questo brano prevale un'atmosfera romantica e meditativa. Nel terzo movimento spicca il violoncello che interpreta una bella melodia ariosa. Come il primo concerto anche il secondo può considerarsi piuttosto una sinfonia che non vede il pianoforte sempre in primo piano. Caldi applausi per Barenboim ma anche per Dudamel che si è dimostrato un abile direttore, affiatato con l'orchestra che lo vede regolarmente sul suo podio.
Interpreti: pianoforte Daniel Barenboim
Orchestra: Staatskapelle Berlin
Direttore: Gustavo Dudamel
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