Dolcissimo brillante Jaroussky

Il controtenore francese in tour con la Venice Baroque Orchestra

Recensione
classica
Philharmonie Berlino
08 Ottobre 2013
Con Philippe Jaroussky la Venice Baroque Orchestra sotto la guida del suo fondatore Andrea Marcon in questi giorni è in tournée in Germania. Il sopranista francese canta arie dal suo ultimo cd, scritte dal compositore barocco Nicola Porpora per il suo pupillo più famoso, il castrato Farinelli. Il pubblico nella Philharmonie di Berlino, certamente anche sotto il fascino di una voce 'androgina', gli tributa caldi applausi. Jaroussky sfoggia una voce molto flessibile e brillante, capace di audaci colorature e altri virtuosismi ma esprimendo anche dolcezza. È accompagnato da strumentisti di altissimo livello, archi, oboi, flauti, corni, fagotto e liuto che si intrecciano e creano un suono luminoso ed equilibrato. L'aria 'Le limpid'onde' dal melodramma "Ifigenia in Aulide" nel Settecento già destò scalpore a Londra, dove Porpora lanciò la sfida al suo rivale Haendel. Particolarmente toccante nell'aria 'Alto Giove' da "Polifemo” è l'uso della messa di voce, quando Jaroussky con una tecnica impeccabile esegue una nota lunga facendo crescere e poi pian piano diminuire la sua voce. Con grande versatilità l'orchestra esegue anche brani strumentali di Porpora, Leonardo Leo e Giuseppe Sarti nonché il conosciutissimo "Concerto Grosso 'La Follia'” di Francesco Geminiani, ispirato alla “‘Sonata per violino in re minore op.5 n. 12” di Arcangelo Corelli. Le prossime tappe della tournée saranno Dortmund (10 ottobre), Francoforte (12 ottobre), Stoccarda (14 ottobre) e Monaco (16 ottobre).

Interpreti: Philippe Jaroussky, controtenore

Orchestra: Venice Baroque Orchestra

Direttore: Andrea Marcon

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Jonas  di Carissimi e Vanitas  di cinque compositori contemporanei hanno chiuso le celebrazioni per i trecentocinquanta anni dalla morte del grande maestro del Seicento