De Simone in Olimpiade

Napoli: il regista trasforma l'opera in una personalissima rivisitazione del mito pergolesiano

Recensione
classica
Teatro di San Carlo Napoli
Pergolesi/De Simone
21 Gennaio 2011
E’ stata una decisione apprezzabile aprire la stagione lirica del San Carlo con l’Olimpiade di Pergolesi, riportando all’attenzione quel fulgido 700 napoletano cui sembra più che mai necessario ricorrere in un momento tanto critico della storia di questo teatro. Per analoghi motivi si è puntato per l’allestimento su una delle poche voci autorevoli rimaste alla città, quella di Roberto De Simone. Il quale - partendo dalla propria convinzione che l’incolmabile distanza che ci separa dai testi metastasiani ne renda impossibile la messinscena integrale - ha trasformato la sua regia in una personalissima rivisitazione del mito pergolesiano. Tagliati impietosamente i recitativi, la vicenda viene riassunta perlopiù grazie ai sopratitoli; i “da capo” delle arie sono riscritti e coinvolgono di volta in volta uno o più strumenti solisti (vibrafono, fisarmonica, sassofoni, ecc.); l’apparizione ricorrente di un violinista nei panni dello stesso Pergolesi e tre “intermezzi”, affidati a vocalist e rapper, sono incaricati di rievocare il mito del compositore. L’omaggio di De Simone più che celebrativo sembra parodistico. Gli interventi di un Hermes saltellante qua e là, le variazioni dei “da capo” tramutate in isterici e comici balbettii, la scena popolata di bianchissima paccottiglia neoclassica, gli intermezzi ironici, l’andirivieni continuo di musicisti, oggetti e personaggi non trovano alcun senso plausibile se non quello di un gioco straniante la cui epigrafe potrebbe essere il celebre motto palazzeschiano “E lasciatemi divertire!”. L’orchestra posta in palcoscenico risponde diligentemente alla direzione onesta di Alessandro De Marchi; i cantanti si adeguano al gioco senza troppa convinzione: fra essi emergono le belle voci di Maria Grazia Schiavo e Laura Polverelli.

Interpreti: Clistene: Francesco Marsiglia Aristea: Maria Grazia Schiavo Argene: Raffaella Milanesi Licida: Laura Polverelli Megacle: Anna Maria Dell'Oste Alcandro: Rosa Bove Aminta: Mark Milhofer Pergolesi: Fabrizio von Arx

Regia: Roberto De Simone

Scene: Mauro Carosi

Costumi: Odette Nicoletti

Direttore: Alessandro de Marchi

Maestro Coro: Stefania Rinaldi

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