Coltelli e sangue

“When the mountain changed its clothing” di Goebbels chiude con successo la Ruhrtriennale

foto Klaus Grünberg
foto Klaus Grünberg
Recensione
classica
Jahrhunderthale Bochum
28 Settembre 2012
Cosa sognano le ragazze? Coltelli e sangue. È sul contrasto fra l'innocente crudeltà del divenire adulti l'ultima creazione scenica di Heiner Goebbels. Seguendo il succedersi delle stagioni, quaranta ragazze fra i 10 e i 20 anni si muovono secondo una coreografia leggera, alternando un'eterogenea silloge di canti di sapore popolare da tradizioni molto diverse, a dialoghi in sublime equilibrio fra il nonsense infantile e il buonsenso dagli adulti. Si parla spesso di morte che si nega perché il tempo non esiste per i bimbi, quando non si beffa attraverso l'inesorabile perpetuarsi delle generazioni o magari si sconfigge come il giovane Jean che muore ogni giorno per un'ora, un giorno o un secolo (e ha una gran fame quando si sveglia). Come sempre, Goebbels privilegia scelte eteroclite di testi da Robbe-Grillet a McEwan passando per Jean-Jacques Rousseau. Le riflessioni utopiche di Gertrude Stein sulla riconquista del senso della libertà nel nostro secolo dopo la schiavitù dell'organizzazione del secolo scorso arrivano quando la montagna dismette l'abito indossato in primavera e si annuncia l'inverno. Il canto polifonico si scioglie in un unisono, come un soffio di vento gelido che si perde nel silenzio. E torna la voce di una bambina che ci dice di non aver paura dell'atomica, perché per molte più cose val la pena avere paura. Quello di Goebbels è un abito perfetto tagliato sui corpi delle ragazze del sorprendente teatro vocale di Carmina Slovenica, che riempiono la scena con disinvolta fisicità, fanno il verso alla Abramovic sedute in fila fissando il pubblico, montano i teatrini disegnati da Grünberg con fondali ingenui (di Pataki, Rousseau e Generalic) e recitano con la fresca ingenuità dell’adolescenza e rapiscono con i loro canti. Calda accoglienza.

Note: Nuova produzione della Ruhrtriennale. Co-prodotta da Steirischer Herbst, Maribor Theatre Festival, Festival Borštnikovo srecanje nell'ambito di Maribor 2012 Capitale Europea della Cultura, Festival d'Automne di Parigi, Grand Théâtre de Luxembourg, Kunstfestspiele Herrenhausen, Holland Festival Amsterdam e Kunstenfestivaldesarts, di Bruxelles. Rappresentazioni: 26, 27, 28, 29 settembre 2012. In tournée fino a giugno 2013.

Interpreti: Maja Ambrož, Ana Arnejevic, Tia Kaja Becic, Tamara Bocnik, Sasha Borec, Mojca Borko, Neža Borkovic, Barbara Breznik, Shpela Brvar, Jasmina Crncic, Danaja Dvornik, Eva Germ, Anja Gostecnik, Stasha Gostecnik, Kaja Gril Rogina, Sintija Habjanic, Nina Hanžic, Nastja Anastazija Karlovcec, Nika Kralj, Alja Lacen, Alenka Lavrencic, Petra Lazar, Maja Lorber, Mojca Merc, Ana Novak, Sergeja Pavalec, Nika Pecovnik, Natasha Martina Pintaric, Nina Pusceniak, Aina Relijc, Sara Ritornija, Ana Sandrin, Ana Studen, Jera Topolovec, Neža Vasle, Anja Vinkovic, Mojca Zidaric, Anja Žnidar, Sara Žolger

Regia: Heiner Goebbels

Scene: Klaus Grünberg

Costumi: Florence von Gerkan

Coreografo: Florian Bilbao

Direttore: Willi Bopp (sound design)

Coro: Vocal Theatre Carmina Slovenica

Maestro Coro: Karmina Šilec

Luci: Klaus Grünberg

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro

classica

Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana

classica

Napoli: Dvorak apre il San Carlo