Una di fronte all’altra, due tribune accoglievano il pubblico rigorosamente diviso per sesso: da un lato le donne, dall’altra gli uomini. Nel mezzo, anche gli strumentisti erano divisi per sesso (qualcuno “en travesti”, per far tornare i conti) dalla striscia della scena, luogo dov’era molto più labile la separazione nel gioco di travestimenti dell’opera di Cavalli. Alle complesse trame del libretto di Giovanni Faustini, ammiccante catalogo di imprevedibili e licenziose possibilità combinatorie imbastite dall’amore declinato in tutte le sue modalità, rendeva giusta ragione la spiritosa messa in scena di Jan Bosse, ripresa con grande successo a Francoforte. Essenziale l’impianto scenico di Stéphane Laimé ma ricco di immagini a effetto, come la copiosa acqua (con proiezioni) delle fonti della Pelasgia e il cielo stellato di led – accesi dagli spettatori – che salutava l’estrema metamorfosi dell’orsa Calisto nella sala ormai buia. A dare linfa al racconto erano però le frequenti interazioni degli interpreti con le due ali del pubblico, prima di salire sul ring per combattimenti con armi assai poco convenzionali.
Va da sé che lo spettacolo non poteva funzionare se non con l’apporto di un cast con poche smagliature sia sul piano della recitazione che del canto. Punto di forza era l’intensa protagonista Christiane Karg, che disegnava una ninfa di elegiaca sensibilità. E efficace era lo spavaldo Giove seduttore di Luca Tittoto. Del ricco campionario di “ermafroditi armonici” vanno citati almeno lo spiritoso Flavio Ferri-Benedetti e lo svettante Martin Mitterrutzner. Infine, un elogio a Anna Fusek, onnipresente e discreto Amore con ali rosse come gli abiti, anche ottima flautista. Dal cembalo, Christian Curnyn dirigeva con passione l’affiatato gruppo di strumentisti.
Note: Nuovo allestimento della produzione originale del Theater Basel (2010). Altre rappresentazioni: 6 e 7 gennaio 2012.
Interpreti: Luca Tittoto (Giove), Daniel Schmutzhard (Mercurio), Christiane Karg (Calisto), Valer Barna-Sabadus (Endimione), Jenny Carlstedt (Diana), Flavio Ferri-Benedetti (Linfea), Martin Mitterrutzner (Pane), Florian Plock (Silvano), Brenda Rae (Giunone), Christopher Robson (Satirino), Anna Fusek (Amore)
Regia: Jan Bosse
Scene: Stéphane Laimé
Costumi: Kathrin Plath
Orchestra: Frankfurter Opern- und Museumsorchester e ospiti
Direttore: Christian Curnyn
Coro: Ensemble Barock vokal der Hochschule für Musik Mainz
Maestro Coro: Christian Rohrbach
Luci: Frank Keller (Video: Ulrike Lindenmann)