Beethoven a colori
Znaider sul podio dell'Orchestra della Svizzera Italiana
Recensione
classica
Sappiamo che sostituire un direttore d’orchestra improvvisamente impossibilitato ha avviato più di una brillante carriera. Non sappiamo se questo sarà anche il caso di Nikolaj Znaider, chiamato a sostituire Heinz Holliger alla direzione dell’OSI in un concerto tutto beethoveniano, ma di certo si può dire che il giovane violinista, impugnata la bacchetta, mostra delle eccezionali capacità di concertazione.
L’ouverture “Le creature di Prometeo” è affrontata con piglio energico e grande cura per le dinamiche: la miscela di colori messa a punto da Znaider esalta la varietà e la ricchezza di suono dell’OSI. Non altrettanto si può dire del giovane pianista Jinsang Lee: il "Concerto n. 5" soffre di un certo monocromatismo nel primo movimento, con fraseggi di corto respiro appesantiti da un tocco troppo duro. La situazione cambia in seguito: l’orchestra distende il tema dell’Adagio come un manto di velluto, raccolto dal pianista che ritrova gradualmente colori e morbidezza, fino al Rondò finale che trascina l’orchestra in un turbine di festoso virtuosismo.
La "Sinfonia n. 7" è l’occasione per Znaider di mostrare che nella direzione, come nell’alta cucina, la maestria più grande è il controllo di dosaggi, tempi e temperature: il primo e secondo movimento sono eseguiti senza pausa, fusi in un’unica macro-struttura in cui l’Allegretto bilancia il monotematismo del Vivace iniziale, mentre nel terzo e quarto movimento all’orchestra è richiesta ogni gradazione espressiva possibile per dipingere climax di straordinaria intensità in un quadro perfettamente equilibrato.
Note: Settimane Musicali di Ascona Chiesa di San Francesco (Locarno)
Interpreti: Pianoforte: Jinsang Lee
Orchestra: Orchestra della Svizzera Italiana
Direttore: Nikolaj Znaider
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