Abbado inaugura Lucerna
"Egmont" con Bruno Ganz e il "Requiem" di Mozart
Recensione
classica
Il festival di Lucerna, quest’anno intitolato “Fede”, si è aperto con i discorsi di prammatica e in aggiunta una conferenza di Hans Kung, interminabile, su “I compositori e la fede”. Il teologo ha spaziato dal gregoriano a Mahler, spiegando d’essersi preparato sul compositore in vista della "Ottava Sinfonia", poi sostituita nel cartellone da “Egmont” di Beethoven e dal “Requiem” di Mozart. L’integrale delle musiche di scena per la tragedia di Goethe è stata, a dir poco, una meraviglia. Quanto all’ouverture, ci si aspettava trasparenza, analisi, passione, e così è stato. Il seguito è stata la sorpresa. Le due arie di Clarchen hanno dato modo alla brava Juliane Banse di passare da un infantile entusiasmo guerresco a un intenso struggimento. Mentre gli intermezzi musicali hanno permesso grandi exploit all’orchestra, con quel tanto di spettacolarità quando alla fine sono saliti quattro tamburi sul palco. Il fulcro è stato tuttavia Bruno Ganz, attore straordinario, capace di bamboleggiare come una adolescente quando presta la voce a Clarchen, o di gelido straniamento come narratore, di accenti dolenti e appassionata visionarietà come Egmond.
Nella seconda parte il “Requiem” di Mozart. Esecuzione equilibrata, controllatissima in ogni passaggio, che si è valsa di Anna Prohaska (dal timbro pungente e gelido), degli ottimi Sara Mingardo, Maximilian Schmitt e René Pape. Il coro del Bayerischen Rundfunks unito al Schwedischer Rundfunkchor ha dato una prova superba. Da ricordare il contrasto tra il violento “Rex tremendae maiestatis” e l’etereo e dolcissimo “Salva me fons pietatis”. Ma mentre nell’esecuzione di Egmont la fede nella libertà dell’uomo ha preso corpo in una formidabile tensione, la fede religiosa del “Requiem” non è andata oltre una lucida analisi.
Lungo silenzio al termine del concerto, seguito da interminabili applausi, con Abbado che regala il mazzo di fiori a lui destinato a Sabine Meyer. Perché nelle file dell’orchestra di Lucerna ci sono sempre solisti di rango.
Orchestra: Lucerne Festival Orchestra
Direttore: Claudio Abbado
Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche
classica
Saltata la prima per tensioni sindacali, il Teatro La Fenice inaugura la stagione con un grande Myung-Whun Chung sul podio per l’opera verdiana
classica
Il primo pianista francese a vincere il Čajkovskij di Mosca conquista il pubblico milanese con un interessante quanto insolito programma.