La chiusura del Festival Toscanini 2025

Il concerto finale diretto da Kristjan Järvi preceduto da un incontro sul rapporto tra Arturo Toscanini e Richard Strauss

Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi
Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi
Recensione
classica
Parma, Piazza Duomo
Festival Toscanini 2025 – Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi
09 Luglio 2025

L’ultima giornata dell’edizione 2025 del Festival Toscanini è stata animata da due momenti distinti nella forma ma uniti nella sostanza dal filo rosso rappresentato dal rapporto tra Artuto Toscanini e Richard Strauss.

Tavola rotonda “Strauss e Toscanini” (foto Asia Beatrice Astorino)
Tavola rotonda “Strauss e Toscanini” (foto Asia Beatrice Astorino)

I due artisti, infatti, si potrebbero definire – con qualche licenza e un poco di fantasia – “nemici/amici”, almeno sulla scorta di quanto emerso nel corso dell’interessante tavola rotonda ospitata presso l’APE Parma Museo e titolata, appunto, “Strauss e Toscanini”. Condotto da Enrico Girardi, il confronto ha sviluppato un interessante intreccio di riferimenti e approfondimenti anche molto diversi tra loro, sulla scorta degli interventi offerti da studiosi quali Giangiorgio Satragni (“Sotto i veli di Salome: la contesa di Toscanini con Strauss”), Nicola Montenz (“Daphne e Die Liebe der Danae tra “Mondo di ieri” e crollo del terzo Reich), Giancarlo Landini (“Fare teatro per bocca degli interpreti: canto, recitazione, presenza) e Laura Cosso (Scene e figure ai tempi di Salome).

In serata siamo poi passati nella Piazza del Duomo di Parma dove, di fronte un pubblico numeroso e variegato, la Filarmonica Toscanini diretta con la consueta verve da Kristjan Järvi – già direttore ospite principale tra il 2021 e 2023 – ha proposto un programma che affiancava pagine di Richard Strauss e Richard Wagner.

Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi
Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi

Aprendo il concerto con Till Eulenspiegels lustige Streiche op. 28, Järvi ci ha condotto nelle pagine di un poema sinfonico tra i più vivaci e brillanti della produzione giovanile di Richard Strauss, che ci racconta idealmente le vicissitudini – appunto – di Till Eulenspiegel, personaggio fiabesco il cui profilo e le cui vicende vengono tratteggiate attraverso una sorta di percorso narrativo dal carattere circolare, dove il clima iniziale si ritrova alla fine, confluendo in una sorta di estrema, vitalistica ascendenza che va oltre alla morte del protagonista.

La pagina di Strauss è stata seguita da una compatta lettura dell’Ouverture da Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner, dove la densità espressiva della pagina che introduce l’unica commedia scritta dal compositore originario di Lipsia ha trovato adeguata rispondenza del tessuto orchestrale. Un dato, quello relativo alla reattività strumentale della folta compagine schierata sotto la facciata romanica del Duomo di Parma, che abbiamo poi ritrovato nell’ultima pagina in programma, che ci ha ricondotti a Richard Strauss e a un altro poema sinfonico qual è Also sprach Zarathustra, la cui libera ispirazione all’omonima opera di Friedrich Nietzsche ne nutre le pieghe di visionari rimandi esistenziali. Caratteri che la vivacità di Kristjan Järvi ha saputo gestire con adeguata varietà lungo il susseguirsi senza soluzione di continuità dei diversi episodi che compongono il percorso di ascolto, a partire dall’ormai celeberrimo avvio divenuto popolarissimo grazie all’impiego nel film 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.

Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi
Filarmonica Toscanini, Kristjan Järvi

E sempre al mondo cinematografico siamo stati inevitabilmente ricondotti anche dal bis concesso sulla scia degli applausi del pubblico, vale a dire quella “Cavalcata delle Valchirie” tratta dal terzo atto del dramma musicale Die Walküre di Wagner, che ci ha indotto a rivolgere lo sguardo al cielo alla ricerca dello squadrone di elicotteri del tenente colonnello Bill Kilgore (altra famosa scena, questa volta dal film Apocalipse Now di Francis Ford Coppola).

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