Muti a Berlino
Il pubblico accoglie con calore il ritorno del direttore
Recensione
classica
Dopo sei anni Muti torna a dirigere i Berliner e lo fa con un programma davvero sfizioso. Fin dalla raffinata Ouverture in stile italiano di Schubert, inspiegabilmente poco eseguita in questa sala, è chiaro quale sia stato il lavoro condotto da Muti con l'orchestra. Assaporano con gusto l'Adagio, giocando poi con lo spirito à la Rossini del centrale Allegro e l'insieme è perfettamente coeso in ogni momento: la compagine si piega alla lettura mutiana con grande duttilità. Il Mozart della Sinfonia "Haffner" è un capolavoro di leggerezza viennese in trasferta a Berlino. Sempre misurato e dalle proporzioni armoniose, questo Mozart ha la plasticità della statuaria classica, incarnazione dell'ideale di nobile semplicità e quieta grandezza.
La vera sorpresa è però il viaggio italiano di Richard Strauss, la fantasia sinfonica "Aus Italien". Nel morbido andante "in campagna" la lussureggiante ricchezza timbrica è messa in risalto da un'esecuzione dove tutto è perfettamente dominato e a lungo pensato, dalle sfumature dei pianissimi all'ingresso perfetto dell'ottavino di Egor Egorkin. Il lavoro di cesello, la bellezza del suono ottenuto, in particolare dagli archi, è ancor più evidente tra "le rovine di Roma"; al vigore impresso a questo Allegro molto con brio l'orchestra risponde con viva soddisfazione, con gusto nel suonare, e ottimamente. Quindi le acque di Sorrento si materializzano letteralmente sotto ai nostri occhi, infine, l'energia della vita napoletana dà modo a Muti di dispiegare il suo caratteristico piglio ritmico vivo e scattante, trascinando il pubblico in un boato di applausi.
Note: Repliche: 16 aprile e 17 (tutto esaurito)
Orchestra: Berliner Philharmoniker
Direttore: Riccardo Muti
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