Un Tamerlano contemporaneo

Alla Monnaie a giorni alterni il "Tamerlano" e la "Alcina" di Haendel

Recensione
classica
Théâtre Royal de la Monnaie
Georg Friedrich Haendel
27 Gennaio 2015
L’allestimento di Pierre Audi, in buona parte valevole sia per il Tamerlano che per l’Alcina, è stato originariamente pensato per quel raffinato gioiello barocco che è il Drottningholm Palace Theatre di Stoccolma. E il regista libanese lo ha adesso riadattato per l’Opera di Bruxelles ricreando quegli stessi spazi intimi incorniciati da eleganti quinte che consentono di giocare con la prospettiva, oppure lasciando al contrario il grande palcoscenico de la Monnaie completamente nudo per dare il massimo risalto a musica e voci. Una ripresa che quindi si può ben definire quasi un nuovo allestimento. In particolare il Tamerlano, che è stata la prima delle due opere a debuttare, è tutto ben giocato tra tradizione e modi contemporanei. Se la scenografia è un omaggio all’epoca di Haendel, così come i bei costumi dalle nuance che cambiano con l’evoluzione della trama e dei sentimenti prevalenti, i movimenti degli interpreti sono invece nettamente moderni, e si sviluppano anche sul pavimento in un modo impensabile nel Settecento . L’insieme funziona, e tutta la vicenda è proposta quasi come una partita a scacchi, ben sottolineata dal gioco delle luci. Una regia moderna nella parte teatrale quindi ma, per quanto possibile dato che i castrati non ci sono più, rispettosa della partitura. Voci tutte apprezzabili, in particolare quella dal volume non alto ma virtuosa del Tamerlano interpretato dal controtenore Christophe Dumax, fisicamente anche perfetto per la parte, meno bene il Bajazete di Jeremy Oveden, dalla presenza scenica e dal timbro non abbastanza autorevole e carente in sfumature. Bella prova pero’ innanzitutto per l’ensamble Les Talens Lyriques diretti da Rousset che hanno regalato al pubblico oltre tre ore di emozioni con grande precisione e naturalezza.

Note: Nuova produzione La Monnaie e Nationale Opera di Amsterdam, produttore originale il Drottningholms Slottsteater di Stoccolma

Interpreti: Christophe Dumaux (Tamerlano), Jeremy Ovenden (Bajazete), Sophie Karthäuser (Asteria), Delphine Galou (Andronico), Ann Hallenberg (Irene), Nathan Berg (Leone), Caroline D’Haese (Zaide)

Regia: Pierre Audi

Scene: Patrick Kinmonth

Costumi: Patrick Kinmonth

Orchestra: Les Talens Lyriques

Direttore: Christophe Rousset

Luci: Matthew Richardson

Se hai letto questa recensione, ti potrebbero interessare anche

classica

Per la prima volta quest’opera di Händel è stata eseguita a Roma, in forma di concerto

classica

A Ravenna l’originale binomio Monteverdi-Purcell di Dantone e Pizzi incontra l’eclettico Seicento di Orliński e Il Pomo d’Oro

classica

Torino: inaugurazione di stagione con Le nozze di Figaro