Orfei di pietra
Gluck e Haydn in un percorso drammaturgico
Recensione
classica
Il luglio autunnale ha travolto anche l’inaugurazione delle “Pietre che cantano”, festival caratterizzato dalla valorizzazione di palcoscenici sconosciuti e suggestivi del patrimonio artistico abruzzese. Ben si prestava tuttavia all’Aquila il bell’Auditorium del Parco, in alternativa al Chiostro di San Domenico, al percorso drammaturgico ideato intorno ai due Orfei. Quello di Gluck, i 300 anni dalla nascita sua e del librettista Calzabigi ne costituivano l’occasione, insieme al di poco successivo e assai meno conosciuto "L’anima del filosofo ossia Orfeo e Euridice" di Haydn. Accostamento intrigante, reso come un vero e proprio percorso drammaturgico in cui la vicenda inizia con l’Orfeo di Haydn e finisce con quello di Gluck. Elementi comuni i personaggi (ma l’Orfeo di Haydn è un tenore, quello di Gluck oggi un mezzosoprano) e la presenza significativa degli interventi corali, elementi di diversità quanti se ne vuole. Così che quando la discesa agli inferi di Orfeo segnava il momento di passaggio da un’opera all’altra, immediata appariva la differenza di scrittura e di clima espressivo. La versione semiscenica realizzata da Cesare Scarton con il supporto dei bei costumi settecenteschi di Nicola Trotta puntava su una gestualità composta e figurativa ispirata all’iconografica antica. D’altra parte la freschezza dei giovani interpreti, selezionati tra allievi e neodiplomati dei conservatori abruzzesi e emiliani, rendeva con espressività autentica i sentimenti della vicenda mitologica. La direzione sicura di Marcello Bufalini a capo dell’Orchestra Sinfonica Abruzzese e il coro ben preparato da Rosalinda Di Marco, costruivano nel complesso una serata a cui nulla mancava della suggestione teatrale di ben più blasonati contesti operistici.
Interpreti: Davide Urbani, tenore; Elisa Bonazzi, mezzosoprano; Gaia Mattiuzzi, soprano; Rita Alloggia, soprano; Giacomo Serra, baritono;
Regia: Cesare Scarton (versione semiscenica
Costumi: Nicola Trotta
Orchestra: Orchestra Sinfonica Abruzzese
Direttore: Marcello Bufalini
Coro: Coro del Conservatorio dell'Aquila ed elementi della Corale Novantanove e della Corale San Sisto dell'Aquila
Maestro Coro: Rosalinda Di Marco
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