Capuleti e Montecchi sbiaditi

Trionfa la Giulietta di Yun Jung Choi, Carsen a corto di idee

Nahuel di Pierro (Lorenzo) et Yun Jung Choi (Giulietta)  foto Opéra national de Paris/Mirco Magliocca
Nahuel di Pierro (Lorenzo) et Yun Jung Choi (Giulietta) foto Opéra national de Paris/Mirco Magliocca
Recensione
classica
Opéra national de Paris
Vincenzo Bellini
24 Aprile 2014
Per la "prima" dei "Capuleti e Montecchi" è successo quello che ogni sovrintendente teme: uno degli interpreti principali ha gettato la spugna poche prima che venisse alzato il sipario. Ekaterina Siurina malata, secondo il comunicato ufficiale, ha mollato ed è stata rimpiazzata da Yun Jung Choi. E a conferma che l’opera è un mondo in cui i miracoli esistono, è stata proprio Yun Jung Choi, un prodotto del Conservatorio di Milano, ad assicurare la migliore esecuzione. Tecnica sicura, vocalità limpida, destrezza senza macchie, infallibile sicurezza in scena: tante le qualità di questo giovane soprano. Karine Deshayes, uno degli astri nascenti del firmamento dell’opera francese, è stato un Romeo dignitoso, ma, è rimasta penalizzata dalla tessitura grave e dall’ampio spazio di Bastille, e così qualche decibel le è mancato. Si è fatto notare e apprezzare il tenore italo-americano Charles Castronovo per un Tebaldo raffinatissimo, stilisticamente sempre calibrato e tecnicamente inappuntabile. Il coro ha rivelato vistosi problemi d'insieme e anche la fossa ha deluso. Bruno Campanella ha il gesto sempre preciso e una buona visione architettonica del tutto. Però, la tensione energica non c’era, tanto che pesantezza e routine (e noia) hanno presto preso il sopravvento. Peccato, perché, a dispetto degli stereotipi, la scrittura belliniana non è interessante solo per la vocalità, ma anche per le parti orchestrali, in questa produzione tutte appiattite. Difficile, infine, trovare in questo spettacolo la griffe di Robert Carsen. Che ha preferito occultarsi, finendo per sparire quasi del tutto: alla fin fine, si rinchiude in una trincea di convenzioni piuttosto didascaliche. Il regista canadese ci aveva abituati a molto meglio, non c’è che dire.

Interpreti: Paul Gay (Capellio), Yun Jung Choi (Giulietta), Karine Deshayes (Romeo), Charles Castronovo (Tebaldo), Nahuel Di Pierro (Lorenzo).

Regia: Robert Carsen

Scene: Michael Levine

Direttore: Bruno Campanella

Maestro Coro: Alessandro Di Stefano

Luci: Davy Cunningham

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